Maschio o femmina? Arriva il terzo sesso

La rivoluzione in Europa parte dalla Germania, dove entrerà una legge in cui accanto ai classici "m" o "f" potrà eventualmente figurare una "x" per indicare il genere "intersessuale"
BERLINO - Uomo e donna. Presto, in Germania, concetti superati: la definizione del sesso sarà facoltativa e nell'atto di nascita, ove fosse 'indeterminato', se ne potrà omettere la precisazione e lasciar vuota la casella. Accanto ai classici 'm' o 'f' potrà eventualmente figurare una 'x' per indicare il genere 'intersessuale'. Lo prevede una legge varata dal governo tedesco a maggio, che entrerà in vigore il primo novembre e che fa della Germania il primo Paese europeo a decidere un tale cambio paradigmatico. Finora l'Australia era il solo Paese al mondo ad avere introdotto una normativa del genere.
La legge è passata in sordina e a richiamarvi l'attenzione è stata la Suddeutsche Zeitung (SZ) in un articolo venerdì, ripreso ora dal settimanale Focus, che ne sottolinea la portata storica per la società. È una "rivoluzione giuridica", finora la legge parlava "solo di uomini e donne, e basta": ora, scrive, "c'è anche un 'sesso indeterminato', la cosa potrebbe creare dei problemi in alcune situazioni".
A richiamare l'attenzione del quotidiano è stato un articolo pubblicato della Rivista per il diritto di Famiglia (FamRZ) che parla della nuova legge e della nuova figura del "sesso indeterminato". L'individuo 'intersessuale', classificato così alla nascita, potrà successivamente decidere se registrarsi come 'm' o 'f', oppure anche rimanere tutta la vita senza una specificazione del sesso. I giuristi parlano di una nuova figura, "uno status specifico": non dicono "terzo genere" ma di fatto, scrive il quotidiano liberal di Monaco, "di questo si tratta".
Fin qui tutto bene ma i problemi cominciano con i documenti: passaporti, carte di identità, visti, ecc. che non prevedono altri codici oltre a 'f' e 'm'. La FamRZ propone di introdurre per i documenti personali la 'x', da affiancare al sesso maschile e al femminile, per indicare il genere 'intersessuale'.
Con la nuova legge il legislatore tedesco ha reagito a una sentenza della Corte costituzionale che ha riconosciuto come espressione dei diritti della personalità la distinzione fra il sesso "percepito e vissuto". Il nuovo diritto, precisa la SZ, riguarda la "intersessualità", diversa dalla "transessualità". I transessuali sono persone con un sesso definito, maschi o femmine, che si sentono però appartenere all'altro sesso e come tali voglio essere riconosciute. Gli intersessuali sono invece persone che non hanno precise connotazioni fisiche sessuali e sono comunemente definiti 'ermafroditi'.
Citando l'esperto Wolf Sieberichs, la SZ scrive che con la nuova legge potrebbero però insorgere problemi di vario genere: ad esempio per le unioni dello stesso sesso, previste appunto solo per persone dello stesso sesso: che significa questo?, si domanda. Che le persone con sesso indeterminato potranno stringere un'unione solo con persone di genere altrettanto indeterminato? Tutti aspetti questi che toccherà al Parlamento o alla Corte costituzionale chiarire: è necessaria una "ampia riforma", ha annunciato al giornale il ministro della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, del partito liberale (Fdp).
Ma non finisce qui: la rivoluzione giuridica porterebbe con sé anche un rivoluzionamento semantico del linguaggio. "La dualità linguistica della nostra società è finita", d'ora innanzi si può rinunciare - propone Siebrichs - ai titoli di genere: in una lettera o un certificato non bisogna per forza indicare prima del nome 'Signore' o 'Signora', se ne potrebbe benissimo fare a meno se l'interessato è d'accordo.
ats




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