La sentenza della Corte Suprema sui dazi potrebbe arrivare tra settimane

Non ci sono tempistiche, ma l'ipotesi è stata rilanciata dal rappresentante al commercio Jamieson Greer
WASHINGTON - I giudici della Corte Suprema Usa hanno posto domande «corrette e dure» sui dazi doganali: Donald Trump non ha mai avuto l'intenzione di avere un'autorità tariffaria illimitata. Lo ha detto il rappresentate americano per il commercio Jamieson Greer, prevedendo che una sentenza della Corte Suprema sui dazi potrebbe arrivare prima della fine dell'anno.
Sono previste diverse settimane, forse mesi, per il pronunciamento della Corte sulla legittimità dei dazi del presidente americano. Dall'udienza di ieri non è emerso solo lo scetticismo dei nove giudici, compresi quelli conservatori. I saggi hanno esaminato anche l'eventuale processo per rimborsare miliardi di dollari di tariffe riscossi dall'amministrazione Trump, nel caso in cui stabilisse che i dazi sono illegali. «Come funzionerebbe tutto questo? Mi sembra che potrebbe essere un pasticcio», ha osservato la giudice Amy Coney Barrett, rivolgendosi a Neal Katyal, avvocato principale che rappresenta un gruppo di piccole imprese querelanti.
Katyal ha spiegato che solo le imprese direttamente coinvolte nel caso davanti alla Corte Suprema avrebbero diritto automatico a un rimborso nel caso in cui i dazi venissero annullati, precisando che gli altri dovrebbero probabilmente contestare i dazi attraverso un procedimento separato per reclamare quelli già pagati. «È una questione molto complicata. Deve esserci una protesta amministrativa», ha aggiunto, sottolineando che procedure di rimborso simili si sono spesso rivelate lunghe. «Quindi, un pasticcio», ha replicato Barrett.
«È difficile, assolutamente. Non neghiamo che sia difficile», ha risposto Katyal, ma ha richiamato precedenti giudiziari in cui i giudici hanno stabilito che lo «sconvolgimento economico» non è un motivo valido per prendere una decisione, suggerendo che le possibili difficoltà nei rimborsi non dovrebbero influire sulla sentenza dei giudici. Se la Corte Suprema confermasse le sentenze precedenti, il giudice Samuel Alito si è chiesto ad alta voce se i giudici non dovessero «affrontare subito la questione» dei rimborsi, anche se non ha chiarito in che modo il processo potrebbe essere strutturato. La Corte ha un'ampia discrezionalità nel decidere se affrontare o meno il tema o lasciarlo ai tribunali inferiori.




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