Sedici minuti di silenzio, uno per ogni vittima

Decine di migliaia di persone in tutta la Serbia si sono fermate alle 11.52 per commemorare la tragedia avvenuta l'anno scorso alla stazione ferroviaria di Novi Sad.
Decine di migliaia di persone in tutta la Serbia si sono fermate alle 11.52 per commemorare la tragedia avvenuta l'anno scorso alla stazione ferroviaria di Novi Sad.
BELGRADO - Decine di migliaia di persone a Novi Sad e in tutta la Serbia hanno reso omaggio oggi alle 16 vittime - 14 avevano perso la vita sul colpo, mentre due dei feriti gravi erano morti successivamente - del crollo di un anno fa alla stazione ferroviaria della città settentrionale.
Alle 11.52, l'ora della sciagura, la folla immensa che partecipa alle commemorazioni a Novi Sad ha osservato 16 minuti di silenzio in memoria delle 16 vittime. Analogo raccoglimento è stato osservato a Belgrado, Nis, Kragujevac e in decine di altre località grandi e piccole dove oggi si ricorda il primo anniversario della sciagura che ha scosso profondamente il Paese.
Tragedia che ha poi dato il via al movimento di protesta degli studenti, appoggiati da larga parta della popolazione, contro la corruzione delle autorità, ritenuta alla base del crollo, ma anche per denunciare l'autoritarismo, la scarsa democrazia e il controllo sui media da parte del presidente Aleksandar Vucic e del governo di Belgrado.
Raduni e cerimonie commemorative si svolgono anche in altre città europee, negli USA e altri luoghi a opera delle comunità della diaspora serba.
A Novi Sad la folla immensa, favorita dalla giornata di sole, assiste da stamane al programma delle commemorazioni, con l'intervento, davanti alla stazione teatro dell'incidente, di rappresentanti del movimento degli studenti, alcuni parenti e genitori delle vittime, docenti universitari, intellettuali, attori.
Tante le denunce della corruzione dilagante a tutti i livelli della politica e dell'amministrazione, ritenuta all'origine del crollo della tettoia un anno fa, per l'incuria e la mancanza di controlli. A migliaia si fermano davanti all'edificio della stazione, deponendo fiori e accendendo lumini e candele. Tutto si svolge nella calma e nel silenzio, senza i cori, i fischi e gli slogan che hanno caratterizzato le manifestazioni di protesta di questi mesi.




