Dazi, Trump non ha fretta sui negoziati

Il presidente statunitense disposto a concedere una proroga sulla scadenza fissata per il prossimo 8 luglio
WASHINGTON D.C. - Il presidente americano Donald Trump ha detto di essere disposto a prorogare la scadenza dell'8 luglio per il completamento dei negoziati commerciali con i paesi prima che entrino in vigore dazi doganali più elevati, ma di non ritenere che ciò sia necessario.
Il presidente ha riferito ai giornalisti, prima di andare al Kennedy Center per assistere a uno spettacolo, che i negoziati commerciali stanno proseguendo con circa 15 paesi, tra cui Corea del Sud, Giappone e Unione europea.
«Stiamo andando alla grande in termini di accordi», ha affermato. «Stiamo trattando con diversi paesi e tutti vogliono raggiungere un accordo con noi», ha proseguito, aggiungendo di non credere che una proroga della scadenza sia «una necessità».
Il tycoon ha detto che gli Stati Uniti invieranno lettere nelle prossime settimane specificando i termini degli accordi commerciali a decine di altri paesi, che potranno poi accettare o rifiutare. «A un certo punto, invieremo semplicemente delle lettere (...) dicendo: "Questo è l'accordo. Potete accettarlo o lasciarlo"», ha spiegato.
Quanto all'intesa raggiunta con Pechino, "abbiamo fatto un ottimo accordo con la Cina. Ne siamo molto soddisfatti. Abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno e faremo un ottimo lavoro. E speriamo che anche loro lo facciano", ha detto Trump. «È stato un accordo molto importante. Come sapete, ne abbiamo fatto uno anche con il Regno Unito», ha aggiunto.
Il portavoce del ministero degli esteri cinese Lin Jian ha replicato che la Cina «onora sempre i suoi impegni con azioni concrete. Ora che è stato raggiunto un consenso, entrambe le parti dovrebbero rispettarlo». L'auspicio è che «gli USA collaborino per attuare l'importante consenso raggiunto dai due capi di Stato, dando pieno sfogo al meccanismo di consultazione economica e commerciale Cina-USA, per rafforzare il consenso, per ridurre le incomprensioni e per consolidare la cooperazione con la comunicazione e il dialogo».
I colloqui di Londra tra Cina e Stati Uniti si sono svolti «sotto la guida strategica» dei due capi di Stato, Xi Jinping e Donald Trump, e le parti «hanno raggiunto un consenso di principio sul quadro di misure per attuare l'importante accordo» Xi-Trump nella loro telefonata del 5 giugno e per consolidare i risultati dei colloqui economici e commerciali di Ginevra di inizio maggio, «compiendo nuovi progressi nella risoluzione delle preoccupazioni economiche di entrambe le parti».
Alla domanda di conferma su quanto scritto dal tycoon sui social, secondo cui Pechino fornirà magneti, terre rare e altri materiali importanti per la produzione hi-tech agli Stati Uniti, Lin, nel briefing quotidiano, ha ribadito che «la Cina ha sempre considerato e gestito le relazioni bilaterali in uno spirito di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione reciprocamente vantaggiosa». In altri termini, la posizione della Cina sulle relazioni con gli Stati Uniti «è coerente e chiara».
Si tratta per ora solo di accordi preliminari, non finalizzati.