Gli aiuti a Gaza non devono essere privatizzati

«La posta in gioco non è solo la moralità e l'umanità condivisa, ma anche la nostra sicurezza»
BRUXELLES - «Gli aiuti umanitari si basano sui principi, devono essere imparziali, neutrali e indipendenti. Oggi questo è in gioco con, tra l'altro, una proposta sul tavolo avanzata da Israele e sostenuta dagli Stati Uniti. Non accetteremo un altro sistema. Siamo pronti a rimodellare, a ripensare il sistema umanitario ma sulla base di principi e valori». Lo ha detto la commissaria europea per la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, intervenendo al Forum umanitario europeo 2025 a Bruxelles.
«Gli aiuti umanitari non devono mai essere strumentalizzati o politicizzati. Non sosterremo alcun sistema, privato o militare, che sia in diretta opposizione ai valori umanitari. Insieme, siamo uniti nel chiedere alla comunità internazionale di assumersi la responsabilità collettiva di proteggere le vite umane, sostenere il diritto umanitario e agire con umanità. La posta in gioco non è solo la moralità e l'umanità condivisa, ma anche la nostra sicurezza, il nostro interesse e il nostro futuro comune», ha dichiarato la commissaria in un successivo punto stampa congiunto a margine del forum.
Un appuntamento che, secondo Lahbib, «arriva in un momento in cui i principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza sono messi in discussione» e in cui «il diritto umanitario internazionale viene violato e la solidarietà globale e il multilateralismo sono davvero in gioco». «L'Unione Europea, con tutti i partner globali, Ocha, Oim, Undp, Unfpa e Voice, ribadisce il forte impegno a difendere questi principi come pietra miliare di ogni azione umanitaria. Il rispetto del diritto internazionale umanitario non è un lusso. Il rispetto di tutti i valori è un obbligo assoluto» ha spiegato Lahbib.
«Nel mondo di oggi, sempre più complesso, con un numero crescente di guerre e conflitti, i bisogni umanitari stanno aumentando vertiginosamente. Insieme, ribadiamo il nostro pieno sostegno a tutte le agenzie e ai partner umanitari delle Nazioni Unite. Essi - ha evidenziato - lavorano instancabilmente per portare speranza e assistenza a milioni di persone vulnerabili in tutto il mondo, spesso nei luoghi peggiori e più pericolosi. Gli operatori umanitari rischiano la vita per salvare vite umane. Devono essere protetti».