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GUERRA IN UCRAINA

Garanzie a Kiev? I 200 miliardi di beni russi congelati, anche in Svizzera

Per il FT, i Paesei europei spingono per il sequestro delle ricchezze russe detenute in Ue per fornire sicurezze post conflitto
Imago
Vista dall'alto del quartiere degli affari con Beobank, Proximus ed Euroclear nel centro di Bruxelles, Belgio
Fonte ats ans
Garanzie a Kiev? I 200 miliardi di beni russi congelati, anche in Svizzera
Per il FT, i Paesei europei spingono per il sequestro delle ricchezze russe detenute in Ue per fornire sicurezze post conflitto
LONDRA - Le principali potenze europee appoggiano gli sforzi per sequestrare oltre 200 miliardi di euro di beni russi congelati, mentre lavorano ad un accordo di cessate il fuoco in Ucraina: lo riporta il Financial Times.Francia e Germania, da tempo ...

LONDRA - Le principali potenze europee appoggiano gli sforzi per sequestrare oltre 200 miliardi di euro di beni russi congelati, mentre lavorano ad un accordo di cessate il fuoco in Ucraina: lo riporta il Financial Times.

Francia e Germania, da tempo contrarie a un sequestro totale dei beni russi detenuti nell'Ue, stanno discutendo con il Regno Unito e altri Paesi sui modi in cui potrebbero essere utilizzati, secondo 3 fonti bene informate.

Per fornire a Kiev garanzie di sicurezza post-conflitto, funzionari francesi hanno discusso una proposta secondo cui le capitali europee sequestrerebbero i beni se Mosca dovesse violare una futura tregua.

Gli alleati del G7 hanno congelato circa 300 miliardi di euro in beni della Banca centrale russa nel 2022, dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, di cui la stragrande maggioranza (circa 190 miliardi di euro) si trova nel deposito centrale di sicurezza del Belgio Euroclear, con importi minori detenuti da Francia, Regno Unito, Giappone, Svizzera e Stati Uniti.

Attualmente, il reddito generato da questi asset - per lo più denaro contante e titoli di Stato - viene utilizzato per rimborsare alle nazioni del G7 prestiti per un valore di 50 miliardi di dollari all'Ucraina, ma il capitale sottostante non viene toccato.

Paesi tra cui l'Ucraina, la Polonia e gli Stati baltici hanno spinto a lungo per il sequestro di questi beni, ma finora Paesi chiave - tra cui Germania, Francia e Belgio - avevano bocciato la mossa temendo che il sequestro di proprietà statali avrebbe creato un precedente ai sensi del diritto internazionale.

Anche la Banca centrale europea era preoccupata che lo status dell'euro come opzione sicura per le riserve estere sarebbe stato messo a rischio, poiché la maggior parte delle attività è denominata in euro.

Due delle persone a conoscenza della proposta francese hanno affermato che è stata ben accolta da altri alleati europei, ma che era ben lungi dall'essere concordata. «Sempre più Paesi sono disposti a usare (il sequestro di beni congelati) come leva», ha affermato una fonte. Un portavoce del presidente francese Emmanuel Macron non ha voluto commentare le indiscrezioni.

Parigi sconfessa il FT: il sequestro beni russi contro accordi internazionali
Da Parigi questa mattina arriva però una precisazione ulteriore che sa di smentita. Il sequestro dei beni russi «sarebbe contrario agli accordi internazionali». Lo ha messo in evidenza il ministro francese dell'Economia Eric Lombard, esprimendo la contrarietà francese all'ipotesi, rilanciata oggi dal Financial Times, secondo cui le principali potenze europee sarebbero favorevoli al sequestro di oltre 200 miliardi di euro di beni russi congelati per il post-conflitto in Ucraina, e che Francia e Germania avrebbero superato la loro contrarietà al sequestro totale dei beni russi detenuti nell'Ue.

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