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Alla tv russa: «Guerra nucleare possibile. Noi andremo in paradiso»

Nella trasmissione televisiva dell'oligarca russo Vladimir Solovyov si parla di una possibile terza guerra mondiale.
Alla tv russa: «Guerra nucleare possibile. Noi andremo in paradiso»
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Alla tv russa: «Guerra nucleare possibile. Noi andremo in paradiso»
Nella trasmissione televisiva dell'oligarca russo Vladimir Solovyov si parla di una possibile terza guerra mondiale.
MOSCA - Vladimir Solovyov, l'oligarca russo e presentatore di punta della tv russa al centro di numerose polemiche per la sua propaganda filo-putiniana, è stato protagonista di un’ennesima boutade televisiva. Nel talk show era presente a...

MOSCA - Vladimir Solovyov, l'oligarca russo e presentatore di punta della tv russa al centro di numerose polemiche per la sua propaganda filo-putiniana, è stato protagonista di un’ennesima boutade televisiva. Nel talk show era presente anche Margarita Simonovna Simonyan popolare giornalista e direttrice di RT, l'ex Russia Today, rete televisiva controllata dallo Stato.

Argomento: quella che noi chiamiamo guerra e loro "interventi militari in Ucraina". Lo scenario che è stato evidenziato in studio è quello di una possibile terza guerra mondiale. 

Solovyov se l'è presa nuovamente con i paesi della Nato: «Nulla li fermerà se decidono di sostenere l'Ucraina, nonostante il nostro ministro degli esteri (Sergey Lavrov, n.d.r.) ha detto loro che questo potrebbe portare alla terza guerra mondiale. Questi sono i bastardi senza morale».

Una tesi che è stata abbracciata subito dalla giornalista Simonyan: «Personalmente, penso che - conoscendo Putin - il risultato più plausibile sia quello della terza guerra mondiale».

E poi la dichiarazione forse più scioccante: «Ciò che è incredibile è che tutto questo potrebbe finire con un attacco nucleare, e mi sembra il finale più probabile rispetto ad altre opzioni». È a questo punto che Vladimir Solovyov è intervenuto a gamba tesa: «Noi andremo in paradiso e loro semplicemente moriranno». Ci ha pensato la Simonyan a far notare a tutti in studio che «moriremo tutti un giorno».

 

 

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