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Com'è andata a finire la faccenda di Bibbiano

Il caso di sottrazione illegittime e affidamenti di cui si è parlato tantissimo ha portato a un'importante condanna
Imago/Zuma
Una donna manifesta davanti a Palazzo Chigi perché sia fatta chiarezza sulla questione Bibbiano.
Com'è andata a finire la faccenda di Bibbiano
Il caso di sottrazione illegittime e affidamenti di cui si è parlato tantissimo ha portato a un'importante condanna
REGGIO EMILIA - Per un certo periodo in Italia non si è parlato di altro che di un paesino della Bassa romagnola, Bibbiano (RE). Il comune di 10'000 abitanti era finito sotto i riflettori della cronaca prima locale poi nazionale per una contro...

REGGIO EMILIA - Per un certo periodo in Italia non si è parlato di altro che di un paesino della Bassa romagnola, Bibbiano (RE). Il comune di 10'000 abitanti era finito sotto i riflettori della cronaca prima locale poi nazionale per una controversa serie sottrazioni da parte dei Servizi sociali di minori ai loro genitori e seguente riaffido ad altre famiglie.

Da questi casi nel 2018 era scattata un'inchiesta dal nome suggestivo “Angeli e demoni” e un interesse molto forte anche di tipo politico, soprattutto da parte della destra (Lega, Fratelli d'Italia e gli attivisti di Casapound) perché quel comune, quegli enti e quella Regione erano un caposaldo del Partito Democratico.

Al di là delle illazioni, gli strepiti e delle agende restano però i fatti che nella giornata di ieri il tribunale di Reggio Emilia ha tramutato in condanna per lo psicoterapeuta Claudio Foti che gestiva un'associazione che curava il riaffido dei bimbi e si occupava della loro terapia così come delle loro perizie psichiatriche.

Per lui una condanna a 4 anni di carcere per lesioni gravissime e abuso d'ufficio. Foti è stato il primo a venire processato, con il rito abbreviato, ma dovranno presentarsi davanti al giudice secondo rito ordinario in 17 tra funzionari, assistenti sociali, psicoterapeuti e anche il sindaco di Bibbiano (che ha lasciato il PD) per il quale l'accusa è di abuso d'ufficio. Il numero totale di indagati, scrive il Giornale, sono 29.

A insospettire gli inquirenti della Procura di Reggio Emilia un anomalo aumento di accuse di molestie sessuali subite da bambini e l'apertura di altrettante pratiche di riaffido fra il 2016 e il 2018. Il modus operandi era simile, una maestra denunciava, i servizi prendevano a carico ed eseguivano la perizia - attraverso l'associazione di Foti - si riscontrava un abuso e si procedeva alla separazione dai genitori naturali con affidi spesso molto poco convincenti. In alcuni casi addirittura a famiglie amiche ad alcuni fra gli imputati che ricevevano dai 600 ai 1'300 euro al mese.

 “Angeli e Demoni”, iniziata più per capire se sotto tutto questo ci fosse un illecito amministrativo e un abuso dei fondi pubblici, ha poi scoperto una vasta rete di perizie falsificate, testimonianze “imbeccate” ai bimbi e prove modificate per giustificare degli abusi che non erano mai stati commessi. Alcune sedute, fatturate a 130 euro l'ora, avevano anche il compito di impiantare falsi ricordi o convinzioni in menti che erano assolutamente malleabili.

In totale sono una quindicina i ragazzi e le ragazze allontanate, senza nessun vero motivo fuorché il lucro, per settimane e mesi dalle famiglie.

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