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ITALIA«Il virus si sta rapidamente adattando all'uomo»

08.06.20 - 15:17
Il virologo Guido Silvestri critica l'inadeguatezza dei modelli matematici per prevedere l'evoluzione della pandemia
keystone-sda.ch / STF (Elaine Thompson)
«Il virus si sta rapidamente adattando all'uomo»
Il virologo Guido Silvestri critica l'inadeguatezza dei modelli matematici per prevedere l'evoluzione della pandemia
Per il virologo la marcata omoplasia del virus è una prova scientifica «indiretta ma solidissima» di un «rapido, progressivo e convergente adattamento di SARS-CoV-2 all’ospite umano».

ATLANTA / ROMA - Oggi, 8 giugno, è il giorno segnato con una grossa “x” rossa nelle previsioni tracciate lo scorso aprile dall’Istituto superiore di sanità, che nel peggior scenario di riaperture ipotizzava una situazione con 151'000 ricoveri in terapia intensiva negli ospedali italiani. Su questa previsione è tornato a esprimersi Guido Silvestri, virologo e docente alla Emory University di Atlanta, che non ha mai fatto segreto delle sue posizioni critiche nei confronti degli scenari nefasti disegnati da alcuni modelli matematici.

«Oggi è il fatidico 8 giugno, quello che se non stavamo attenti avremmo avuto 151'000 malati in terapia intensiva (invece sono 286). E dopo 34 e 20 giorni dalle "aperture" di maggio non c'è alcun segno di quel ritorno della pandemia che certi esperti davano per scontato», ha scritto oggi Silvestri sulla propria pagina Facebook, aggiungendo che la situazione attuale «mostra come questi modelli siano stati inadeguati a prevedere l’andamento reale dell’epidemia» e che sarebbe doveroso promettere agli italiani che «tali modelli non saranno più usati per prendere decisioni politiche».

«Prima del 4 maggio», ha ricordato il virologo, «certi esperti, basandosi su modelli matematici, hanno detto al Paese: “Sappiate che non appena si riapre i casi sicuramente saliranno – di poco se riapriamo un po’, e tantissimo se riapriamo molto”». In altre parole, disegnavano i contorni di un «disastro» che invece non è avvenuto.

La prova nell'omoplasia - Parlando della «ritirata» del Covid-19, Silvestri cita inoltre uno studio effettuato da un team dell’Istituto di Genetica dell’University College di Londra, che suggerisce la possibilità che la virulenza del SARS-CoV2 possa essersi attenuata. «L’evoluzione di SARS-CoV-2 nelle diverse parti del mondo è caratterizzata da alti livelli di omoplasia», ossia il fenomeno «per cui un virus muta in modo “indipendentemente simile” in diverse aree geografiche, e senza avere un progenitore comune».

La presenza di omoplasia «così marcata e in così breve tempo porta evidenza scientifica - indiretta ma solidissima - a favore dell’ipotesi di un rapido, progressivo e convergente adattamento di SARS-CoV-2 all’ospite umano», afferma il virologo. «Siccome i dati globali sulla letalità cruda di COVID-19 indicano che questa diminuisce col tempo in ogni sito epidemico, e siccome la maggior parte degli adattamenti virus-host vanno nella direzione di una ridotta patogenicità solo degli analfabeti della virologia possono tacciare di “pseudo-scienza” l’ipotesi secondo cui tale robusto pattern di mutazioni omoplasiche possa risultare in un fenotipo virale a virulenza attenuata».

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COMMENTI
 

pillola rossa 3 anni fa su tio
Primo un virus a RNA, è una molecola molto instabile rispetto al DNA. Questo vuol dire che durante la replicazione, questo genoma a RNA è soggetto ad errori di copiatura. Statisticamente parlando, è molto più probabile che un errore di copiatura, e quindi una mutazione risulti sfavorevole, piuttosto che favorevole. Secondo l'interazione del virus con l'essere umano ne influenza moltissimo l'evoluzione, accelerandone l'indebolimento.

tazmaniac 3 anni fa su tio
possa...possa...evidenza indiretta...a favore dell'ipotesi... insomma, niente di sicuro, niente di certo e tutto ancora da valutare, quindi di cosa sta parlando questo fenomeno che pensa di essere meglio di chi paventava scenari peggiori? Se devo scegliere, preferisco passare dove l'acqua è bassa, piuttosto che nuotare dove ti dicono che forse non c'è corrente, ma non è sicuro...

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
"porta evidenza scientifica - indiretta ma solidissima - a favore dell’ipotesi"

Heinz 3 anni fa su tio
Non lo dice solo Zangrillo, i suoi omologhi di Genova e Brescia confermano che chi viene trovato infetto oggi ha sintomi molto piu lievi di 2 mesi fa e non necessita piu di finire in cure intense. Quello che è successo al virus non è chiaro ma i fatti dicono che il decorso è completamente diverso.

pepsip 3 anni fa su tio
Luc Montagnier l'ha detto già il 21 aprile e il Prof. Didier Raoult ha curato 4'000 pazienti con l'idrossiclorochina e l'azitromicina con un tasso di mortalità di 0,5% ovvero il più basso al mondo. Ma nessuno li ha ascoltati sono solo premi Nobel, cosa volete che sia rispetto a 4 incompetenti che fanno calcoli matematici. I politici hanno preferito ascoltare " The lancit" e l'OMS.

sedelin 3 anni fa su tio
Risposta a pepsip
clap clap ;-)

fromrussiawith<3 3 anni fa su tio
La sfiducia verso la scienza sta aumentando grazie alla politicizzazione non solo della scienza stessa ma anche dell’Academia; se si pensa che "the lancit", rivista peer-review rinomata nel mondo scientifico è arrivata addirittura a pubblicare un articolo sull’ idrossiclorichina di una compagnia con 4 impiegati, uno di questi era uno scrittore sci-fi, un altro un “adult content model” https://video.foxnews.com/v/6162059826001#sp=show-clips. Questo proprio quando Trump dichiarava dell’efficacia del medicamento. Pure l’OMS aveva sospeso la ricerca in base a questo studio fittizio, ciò che suonava strano dato che nello stesso momento l’Australia aveva deciso di incrementare lo studio sul medicamento. Questo è quanto la sinistra è disposta a fare pure di togliere di mezzo Trump, rafforzare la globalizzazione e favorire i ricchi di sinistra (Amazon, Microsoft, EU, etc) che hanno bisogno della Cina. Un paradosso se si pensa che i socialisti sparlano dei ricconi quando questi sposano la loro ideologia pur di far soldi a palate e sponsorizzano gli stessi partiti e media.
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