Terry Richardson: per Vogue, Vanity Fair e GQ è «persona non grata»

Il gruppo editoriale Condé Nast ha tagliato i ponti con il fotografo americano sul quale da tempo girano voci di abusi sessuali e comportamenti estremi sul set
NEW YORK - Il famoso fotografo Terry Richardson non collaborerà più con tutte le testate del gruppo Condé Nast. Lo ha comunicato la stessa azienda - che tratta riviste del calibro di Vogue, Glamour, Vanity Fair, Wired e GQ - in una mail interna questo lunedì trapelata solo oggi sulle pagine del Daily Telegraph. «Le sue foto non potranno più essere utilizzate e quelle attualmente in uso dovranno essere sostituite con altre simili», recita la nota.
Nei documenti non è dichiarata esplicitamente le ragioni alla base del bando ma è facile immaginare che, sull'onda del caso Weinstein, abbia a che fare con le molteplici accuse di molestie subite da parte di diverse modelle, il suo comportamento sul set fotografico - da molti ritenuto ben più che estremo - e dalle accuse passate di «sfruttamento sessuale».
Tutte voci che il 52enne ha sempre negato, anche per iscritto sull'Huffington Post: «Ho sempre lavorato con donne adulte, consapevoli del tipo di lavoro che avremmo fatto sul set, tutte hanno firmato una liberatoria prima di iniziare a lavorare. Non ho mai obbligato, in maniera subdola o con la forza, chicchessia a fare qualcosa che non volesse». Ancora nessun commento - almeno per ora - riguardo alla "rottura" con Condé Nast.
Attivo soprattutto nella Grande Mela, Richardson è uno degli obiettivi più famosi al mondo. Negli anni fotografato praticamente tutte le grandi modelle e le maggiori pop-star.




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