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SERBIA / FRANCIA

Kalashnikov della ex Jugoslavia usati il 13 novembre

Il direttore della fabbrica di armi 'Zastava' ha ricevuto i numeri di serie delle armi rinvenute sui luoghi delle stragi
Kalashnikov della ex Jugoslavia usati il 13 novembre
Il direttore della fabbrica di armi 'Zastava' ha ricevuto i numeri di serie delle armi rinvenute sui luoghi delle stragi
BELGRADO - Il direttore della fabbrica di armi 'Zastava' di Kragujevac (Serbia centrale), Milojko Brzakovic, ha confermato le notizie circolate nei giorni scorsi secondo cui alcune delle armi utilizzate dai terroristi islamici nelle stragi di Parigi ...

BELGRADO - Il direttore della fabbrica di armi 'Zastava' di Kragujevac (Serbia centrale), Milojko Brzakovic, ha confermato le notizie circolate nei giorni scorsi secondo cui alcune delle armi utilizzate dai terroristi islamici nelle stragi di Parigi del 13 novembre sono state prodotte in tale impianto prima della disintegrazione della ex Jugoslavia negli anni novanta.

Due giorni dopo gli attacchi nella capitale francese - ha detto Brzakovic - il ministero dell'interno serbo gli ha fatto pervenire i numeri di serie delle armi rinvenute sui luoghi delle stragi. "Mi sembra che fossero sette o otto, tutti fucili automatici Kalashnikov", ha precisato il direttore.

Si tratta della versione jugoslava del leggendario fucile Kalashnikov AK-47 di fabbricazione sovietica divenuto nei decenni passati simbolo di tante guerre di movimenti di liberazione e formazioni terroristiche in giro per il mondo. Tali armi furono a lungo in dotazione all'Esercito jugoslavo.

Dopo la dissoluzione della Federazione socialista jugoslava, tutte le parti belligeranti e i nuovi stati indipendenti sorti dopo le guerre fratricide hanno avuto la possibilità di vendere i quantitativi di armi avanzate. Attualmente in Serbia, ha precisato Brzakovic, nessuna arma prodotta nello stabilimento 'Zastava' può essere consegnata senza l'assenso delle autorità di Belgrado.

Dopo la fine dei conflitti sanguinosi degli anni novanta nei Balcani, è fiorito un enorme commercio illegale di armi che dai Paesi della regione hanno preso la via di tutti i continenti, finendo nelle mani di gruppi terroristici e organizzazioni criminali.

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