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DROGA: Pasqua a casa per il comasco a capo di una gang di spacciatori in Valtellina

Tutti scarcerati, ma agli arresti domiciliari i componenti la banda sgominata dai Carabinieri di Morbegno con l’operazione “Twins & C.” le cui fila venivano tirate, secondo gli investigatori da un 26enne di Olgiate Comasco
DROGA: Pasqua a casa per il comasco a capo di una gang di spacciatori in Valtellina
Tutti scarcerati, ma agli arresti domiciliari i componenti la banda sgominata dai Carabinieri di Morbegno con l’operazione “Twins & C.” le cui fila venivano tirate, secondo gli investigatori da un 26enne di Olgiate Comasco
OLGIATE COMASCO – Pasqua a casa, seppur agli arresti domiciliari, per Andrea Sabino, il giovane di Olgiate Comasco ritenuto a capo dell’organizzazione di spacciatori di cocaina sgominata ad inizio febbraio dai carabinieri di Morbegno e...
OLGIATE COMASCO –Pasqua a casa, seppur agli arresti domiciliari, per Andrea Sabino, il giovane di Olgiate Comasco ritenuto a capo dell’organizzazione di spacciatori di cocaina sgominata ad inizio febbraio dai carabinieri di Morbegno e Delebio con l’operazione “Twins & C.” Il ragazzo ha ottenuto il provvedimento meno restrittivo della propria libertà dopo il recente confronto con alcuni degli indagati dal Sostituto Procuratore Elvira Antonelli. In queste ore, intanto, il Giudice dell’Indagine Preliminare di Sondrio, Pietro Della Pona, ha concesso i domiciliari anche all’ultimo dei presunti spacciatori che ancora era rinchiuso nelle carcere di via Caimi: Alessandro Mondin, 27 anni, di Morbegno. Prima di lui, lo stesso provvedimento era stato adottato la settimana scorsa anche per i due gemelli di Rogolo Claudio e Massimo Ferrè, di 24 anni, e il ventiseienne comasco. Il gruppetto è ritenuto responsabile, insieme ad un quinto elemento, un minorenne della Bassa Valtellina, pure lui appena scarcerato dal Beccaria di Milano, eal 18enne Francesco Fumagalli di Morbegno di aver spacciato consistenti quantitativi di droga, coca in particolare, che veniva reperita in provincia di Como attraverso canali attivati da Sabino. La decisione di concedere a tutti gli arresti domiciliari, che ha trovato concorde il Pubblico Ministero nasce dal fatto che, secondo gli accertamenti svolti, che i componenti della banda inquinino le prove, gli inquirenti hanno deciso di concedere gli arresti domiciliari, che permette comunque il controllo dei giovani in modo da assicurarsi che non ripetano il reato di spaccio e detenzione di stupefacenti per il quale sono accusati, in attesa del processo.

di Bob Decker

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