ATTACCO U.S.A.: Notte di nozze in terra per Giudice varesino

VARESE.

Mancava solo un’ora per giungere alla meta scelta per la luna di miele. Ma il viaggio di nozze di Stefano Aprile, da pochi mesi trasferitosi come Giudice al Tribunale di Varese e di sua moglie, Sabina Vigna, pure Giudice da poco trasferito a Novara (entrambi provenienti da Milano) si è trasformato in un incubo per gli attentati terroristici che hanno sconvolto il mondo intero. Meta prescelta la Quinta Strada e la passeggiata a Central Park. Il loro viaggio si è concluso martedì pomeriggio quando l’aereo Alitalia su cui si erano imbarcati stava per raggiungere la Grande Mela. Improvviso un annuncio del pilota dai toni alquanto misteriosi per informare di una deviazione all’aeroporto di Halifax, in nuova Scozia, lembo orientale del Canada. Ed è lì che da tre giorni stanno vivendo la loro disavventura: costretti a restare per nove ore a bordo del velivolo e poi perquisiti dagli zelanti poliziotti canadesi, i due giovani magistrati milanesi (72 anni in due) hanno passato la prima notte sul pavimento di un locale messo a disposizione dalle Autorità locali in una Scuola locale. E solo dopo due giorni, grazie a Internet, Stefano Aprile è riuscito a trovare un modo per comunicare con i parenti, a Milano: ottenendo di poter maneggiare un vecchio computer del plesso scolastico ha aperto un indirizzo di posta elettronica utilizzando un noto “server” americano è finalmente riuscito a salutare mamma, papà e sorella, che da troppe ore erano in ansia a Milano. Amore datato da qualche anno, quello di Sabina e Stefano. Ma matrimonio appena celebrato sotto le severe volte di Villa Reale e festeggiato domenica sera in un noto ristorante-club dalle parti di corso Como, tra un centinaio di amici e conoscenti (per tre quarti colleghi Magistrati). Il viaggio di nozze è diventato incubo, tra la rabbia di altre migliaia di sfortunati passeggeri (ad Halifax, in poche ore, sono stati dirottati non meno di 60 voli internazionali diretti a New York), con il dovere di fare di necessità virtù, con confort spartani e la necessità di acquistare qualche capo di abbigliamento per cambiarsi, vista l’impossibilità di entrare in possesso dei bagagli (rimasti a bordo per motivi di sicurezza). Oggi con l’ennesima E-mail, Aprile rassicurava la sorella ironizzando sulla sperduta località dell'America fredda e grigia in cui, lui e Sabina, erano finiti. Nel messaggio ha scritto fra l’altro: “...perfino nel film ‘Caccia a ottobre rosso’ con Sean Connery c’è chi fa di tutto per non finire ad Halifax”.