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COMO: 107 "Fiori di San Vito" lunedì davanti alla Cassazione

Ultimo capitolo per il troncone principale del maxi processo contro la 'ndrangheta operante nel comasco. In Appello erano state confermate condanne per 15 secoli complessivi
COMO: 107 "Fiori di San Vito" lunedì davanti alla Cassazione
Ultimo capitolo per il troncone principale del maxi processo contro la 'ndrangheta operante nel comasco. In Appello erano state confermate condanne per 15 secoli complessivi
COMO. Si torna ancora una volta a parlare dei “Fiori di San Vito”, il gruppone di oltre 500 arrestati nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura Antimafia di Milano e che ha permesso di smantellare i sette “locali” della ‘ndrang...
COMO.

Si torna ancora una volta a parlare dei “Fiori di San Vito”, il gruppone di oltre 500 arrestati nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura Antimafia di Milano e che ha permesso di smantellare i sette “locali” della ‘ndrangheta che operavano nel Comasco. Si torna a parlare di loro in quanto lunedì della prossima settimana a Roma il caso finirà davanti ai Giudici della Cassazione chiamati a confermare o meno le pesanti condanne già inflitte in primo e secondo grado. L’udienza si terrà davanti ai Giudici della IVà Sezione di Roma. In tutto 107 gli imputati, quasi tutti comaschi, che in Primo Grado a Milano vennero condannati per complessivi 15 secoli di galera. Una sentenza pressoché confermata in Secondo Grado dalla I° Sezione della Corte d’Appello di Milano nel luglio del ’99. l’inchiesta, e i successivi processi, aveva confermato l’esistenza nel territorio comasco di una forte quanto pericolosa associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico internazionale di ingenti quantitativi di droga e di armi che venivano importate dal Ticino anche grazie alla complicità di un ex Dirigente della Pretura di Lecco, Crescienzo Castiello di Como, per questo condannato a oltre sette anni di reclusione. I difensori dei 107 imputati sperano di poter ottenere forti riduzioni di pena. In caso contrario le condanne già inflitte diventerebbero esecutive e anche per coloro (una ventina in tutto) che si trovano in regime di libertà provvisoria, si spalancherebbero le porte delle patrie galere.

di Bob Decker

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