Cerca e trova immobili

Dal MondoCOMO: "Papponi in divisa", poliziotto a rischio di processo

14.06.01 - 12:22
Si tratta di un ex agente della Polstrada di Como che avrebbe gestito un giro di prostituzione in Valtellina
COMO: "Papponi in divisa", poliziotto a rischio di processo
Si tratta di un ex agente della Polstrada di Como che avrebbe gestito un giro di prostituzione in Valtellina
COMO.

Con l’incomoda accusa di essere un “pappone in divisa” rischia di finire a pubblico processo un ex Agente della Polstrada di Como e al momento di finire nelle rogne assegnato al Distaccamento di Bellano (Lecco). Per lui il Sostituto Procuratore Luisa Russo di Sondrio ha, infatti, depositato gli atti dell’inchiesta all’Ufficio del Giudice dell’Udienza Preliminare, atto questo che precede la richiesta di rinvio a giudizio e che consente agli indagati di presentare le proprie osservazioni e deduzioni entro venti giorni. Sulla graticola della Giustizia valtellinese ci troviamo Marco Colombera, 25 anni, ora sospeso dal servizio e residente a Sondrio. Lui venne blindato assieme alla moglie di origine russa Svetland Tvardovskaia, 34 anni. Pesanti le contestazioni del Magistrato Inquirente: associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione anche attraverso minacce (fatte pure al telefono) e d’intesa con organizzazioni straniere dedite al “reclutamento” di giovani ragazze russe da sbattere sui marciapiedi, magari anche a suon di botte. Non per nulla il Sostituto Luisa Russo contesta anche l’aggravante di avere costretto almeno una delle ragazze a consegnare il passaporto a Colombera, per impedirle di muoversi liberamente. A dover rispondere delle stesse imputazioni troviamo anche Emanuele Gherardi, 25 anni di Albosaggia (Sondrio), impiegato in una società specializzata nell'elaborazione dati per le banche e sempre proclamatosi estraneo ai “loschi giri” dell’amico Colombera che fra le sue passioni vanta quella delle gare di rally. Pare, invece, che il valtellinese per conto del poliziotto si sia recato almeno in una occasione in un alloggio di via Stelvio a Sondrio, dove era stato allestito il bordello occupato da due ragazze sovietiche, per ritirare il denaro incassato dalle squillo. Busta che sarebbe stata consegnata alla moglie del “pappone in divisa”. Altro indagato è Paolino Galli, 50 anni di Livigno, accusato di avere cercato di eludere le indagini. Nell'inchiesta è coinvolta un'altra russa riuscita a fuggire all’arresto riparandosi dalle parti di Rimini: Natalia Pouthkova, 34 anni, e un ascolano, Umberto Santini.

di Bob Decker

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE