Italia: marito Moana Pozzi rivela di averla aiutata a morire
ROMA - "Non voglio trovarmi in un letto con tubi dappertutto e non più padrona di me stessa. Allora dovrai aiutarmi ad andare, dovrai mettere fine alle mie sofferenze": così scrive Antonio Di Ciesco, secondo quanto anticipa oggi "Il Messaggero", riferendo quanto gli chiese sua moglie Moana Pozzi, ricoverata in ospedale a Lione con "un cancro al fegato dilagante". E il momento venne la notte del 15 settembre 1994, quando lui tenne fede alla sua promessa.
Il tutto è raccontato in un libro di prossima pubblicazione, in cui si legge: "Ci abbracciamo, i baci sono un addio. Poco dopo si addormenta tra le mie braccia. Facendo entrare piccole bolle d'aria attraverso il tubicino della flebo lei non si accorge che la vita l'abbandona. E con essa anche le sofferenze".
Di Ciesco oggi afferma di non essersi pentito: "E' stata una decisione presa con serenità.... una scelta giusta che mi è costata, ma non c'era rimedio" e aggiunge di essersi deciso a parlare per mettere fine ai misteri sulla morte di Moana "specie sulla leggenda che non fosse morta, ma solo sparita volontariamente".




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