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COMO: Doping, sotto accusa il Prof. comasco Francesco Conconi

Il Direttore del "Centro Studi Biomedici applicati allo sport" di Ferrara avrebbe somministrato sostanze proibite ad almeno 60 atleti di fama internazionale
COMO: Doping, sotto accusa il Prof. comasco Francesco Conconi
Il Direttore del "Centro Studi Biomedici applicati allo sport" di Ferrara avrebbe somministrato sostanze proibite ad almeno 60 atleti di fama internazionale
FERRARA. Il doping trascina sulle forche caudine della Procura di Ferrara anche un noto professore comasco, Francesco Conconi, accusato di aver costituito una vera e propria associazione a delinquere e di aver somministrato sostanze dopanti ad alm...
FERRARA.

Il doping trascina sulle forche caudine della Procura di Ferrara anche un noto professore comasco, Francesco Conconi, accusato di aver costituito una vera e propria associazione a delinquere e di aver somministrato sostanze dopanti ad almeno 63 atleti italiani, fra cui alcuni dei nomi più prestigiosi come quelli di Manuela Di Centa, Marco Pantani, Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Maurizio Fondriest ed altri ancora. Secondo le conclusioni del Pubblico Ministero di Ferrara, Pierguido Soprani che ha coordinato le indagini condotte dai Nas dei Carabinieri di Firenze, Conconi avrebbe "costituito una associazione a delinquere da lui stesso promossa e organizzata e che avrebbe somministrato agli atleti, in particolare, una sostanza chiamata Eritropoietina (EPO) allo scopo di aumentare e migliorare le prestazioni fisiche di un indeterminato numero di atleti in occasione di importanti competizioni sportive".Accuse pesantissime, dunque, quelle rivolte al Professore comasco e contenute negli avvisi di chiusura di indagine preliminare recapitati da due sottoufficiali dell’Arma in queste ore non solo a Conconi, ma anche ad altre sette persone (quasi tutte sue collaboratrici). Ora gli indagati dovranno preparare le loro controdeduzioni e memorie difensive mentre il Sostituto Soprani già è si appresta a depositare al Giudice preliminare le sue richieste, quasi certamente di rinvio a giudizio.A Conconi e company non si contesta solo l’associazione a delinquere finalizzata a falsare i risultati sportivi, ma anche la frode sportiva, la somministrazione di farmaci in quantità pericolose per la salute degli stessi atleti, l’esercizio abusivo della professione, l’abuso d’uficio, il peculato e, infine, la truffa.Sette pesanti capi di imputazione che vengono contestati, oltre che a Conconi, a Daniele Buzzoni, Ilario casoni, Giovanni Grassi, Fabio Manfredini, e a Gianni Mazzoni, tutti dipendenti o collaboratori del Centro Studi biomedici applicati allo sport diretto dal professore comasco e attorno al quale si è mossa l’intera indagine.
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