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OpenAI sigla un'intesa da 38 miliardi con Amazon

La startup di intelligenza artificiale otterrà così dal colosso delle vendite centinaia di migliaia di chip Nvidia
Deposit Photos
Fonte Ats Ans
OpenAI sigla un'intesa da 38 miliardi con Amazon
La startup di intelligenza artificiale otterrà così dal colosso delle vendite centinaia di migliaia di chip Nvidia

NEW YORK - OpenAI ha siglato un accordo con Amazon: la startup dell'intelligenza artificiale pagherà 38 miliardi di dollari al colosso delle vendite al dettaglio per ottenere parte di quella potenza di calcolo di cui è affamata e sulla quale solo di recente si è impegnata a spendere 1.500 miliardi di dollari.

L'intesa consente a OpenAI di accedere a centinaia di migliaia di chip di Nvidia che sono nei data center di Amazon Web Services (Aws), e conferma la transizione della startup guidata da Sam Altman da laboratorio di ricerca a colosso dell'industria tecnologia. L'accordo è la conferma anche della crescente voglia di OpenAI di ridurre la sua dipendenza da Microsoft, con la quale fino all'inizio dell'anno era legata da una partnership esclusiva per il cloud-computing.

Maggiore flessibilità - L'intesa con Amazon le consente di diversificare e di aver maggiore flessibilità, e va ad allungare il già lungo elenco di intese intese siglate di recente con Nvidia, Broadcom, Oracle e Google. Accordi miliardari che hanno alimentato fra gli osservatori il timore di una bolla.

«Non penso che siamo in una bolla», ha tagliato corto Jensen Huang, l'amministratore delegato di Nvidia, la maggiore beneficiaria del boom dell'IA. «Per l'intelligenza artificiale è necessaria una potenza di calcolo massiccia e affidabile. La nostra partnership con Aws rafforza l'ecosistema che alimenterà questa nuova era e renderà l'IA avanzata accessibile a tutti«, ha detto Altman annunciando l'accordo della durata di sette anni.

L'intesa, secondo gli osservatori, è un ulteriore tassello nei preparativi in corso in casa OpenAI per arrivare a una quotazione in borsa forse già nel 2027, in quella che sembra destinata a essere una delle maggiori initial public offering della storia.

Accordo molto importante - Per Amazon, che ha investito miliardi nella startup rivale Anthropic, l'accordo è molto importante. Anche se è di modesta entità rispetto alle intese siglate da OpenAI con altre aziende, rappresenta per la società un primo passo fondamentale per garantire che il suo business possa beneficiare di un'azienda come quella di Altman, affamata di potenza di calcolo e impegnata a investire migliaia di miliardi di dollari nel settore.

Amazon Web Services è il maggiore provider cloud ma di recente le rivali Microsoft e Google hanno registrato una crescita ben più sostenuta nelle loro divisioni cloud, innervosendo gli azionisti di Amazon. Nell'ultimo trimestre i ricavi di Aws sono saliti del 20%, mentre i colossi di Redmond e Mountain View hanno sperimentato un balzo rispettivamente del 40% e del 34%.

Intanto Microsoft... - Mentre OpenAI tende la mano ad Amazon, Microsoft continua a spingere sull'intelligenza artificiale e guarda agli Emirati Arabi Uniti. La società ha infatti ottenuto dagli Stati Uniti una licenza per l'esportazione per inviare chip Nvidia negli Emirati, divenuti cruciali per Washington nella battaglia contro la Cina per la leadership nell'intelligenza artificiale. Con il via libera, Microsoft prevede di investire nel paese ulteriori otto miliardi di dollari fra il 2026 e il 2029, oltre ai 7,3 miliardi degli ultimi tre anni.

Il Medio Oriente con la sua ricchezza e abbondanza di energia è divenuto una destinazione attraente per i manager dell'industria tecnologica frustrati dalla lentezza per ottenere permessi e dalla carenza di energia negli Stati Uniti. La mossa di Microsoft negli Emirati è destinata a creare polemiche in Congresso, dove i falchi temono che gli accordi tecnologici nel paese possano mettere a rischio la sicurezza nazionale e ritorcersi contro le aziende americane e gli Stati Uniti visti gli stretti legami che il paese ha con la Cina.

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