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Un algoritmo per far collaborare al meglio umani e robot

A svilupparlo sono stati ricercatori americani dell'Istituto di robotica della Carnagie Mellon
Depositphotos (Andreus)
Fonte Ats Ans
Un algoritmo per far collaborare al meglio umani e robot
A svilupparlo sono stati ricercatori americani dell'Istituto di robotica della Carnagie Mellon
PHILADELPHIA - Un algoritmo per dare gli ordini giusti a umani e robot per rendere più efficiente la loro cooperazione. A svilupparlo sono stati ricercatori americani dell'Istituto di robotica della Carnagie Mellon che presentandolo alla Confe...

PHILADELPHIA - Un algoritmo per dare gli ordini giusti a umani e robot per rendere più efficiente la loro cooperazione. A svilupparlo sono stati ricercatori americani dell'Istituto di robotica della Carnagie Mellon che presentandolo alla Conferenza internazionale di Robotica e Automazione (Icra) in svolgimento a Philadelphia hanno aggiunto che l'algoritmo è in grado di bilanciare i compiti tra uomini e macchine e risparmiare così fino al 15% le perdite di tempo.

I robot industriali sono macchine nate per semplificare il lavoro degli umani ma non sempre la loro presenza offre reali benefici perché i robot devono essere istruiti, un'operazione che costa tempo prezioso.

Per cercare di migliorare la loro interazione i ricercatori americani hanno sviluppato un nuovo software ideato per rispondere a tre semplici domande: in quale momento dovrebbe agire un robot per completare un compito? Quando un compito dovrebbe invece essere delegato a un essere umano? E, infine, in quale momento un robot dovrebbe imparare un nuovo compito? Per arrivare alle risposte i ricercatori hanno studiato la cooperazione tra uomo e macchina mettendoli a lavoro su una vasta serie di operazioni usando dei mattoncini lego che dovevano essere movimentati e riassemblati simulando il lavoro che avviene normalmente in qualsiasi centro di smistamento materiali.

Analizzando tutti i comportamenti il software pianificatore ha poi rielaborato i tempi di lavoro decidendo quando e come gli umani dovessero interrompere le proprie attività per dedicarsi a istruire il robot e quando invece lasciar lavorare i due in modo indipendente. Il risultato finale, hanno spiegato i ricercatori, è stato un miglioramento netto rispetto a quanto offerto dai modelli tradizionali portando alla riduzione dei costi (intesi come tempi) tra il 10 e il 15%.

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