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DOPING: Rinviato a giudizio il Prof. Conconi

Il Pubblico Ministero Proto di Ferrara ha ottetenuto il processo nei confronti del 66enne comasco Direttore del Centro Studi Biochimici Applicati allo Sport e Rettore dell'Università di Ferrara
DOPING: Rinviato a giudizio il Prof. Conconi
Il Pubblico Ministero Proto di Ferrara ha ottetenuto il processo nei confronti del 66enne comasco Direttore del Centro Studi Biochimici Applicati allo Sport e Rettore dell'Università di Ferrara
COMO – Il Prof. Francesco Conconi, attuale rettore dell’Università di Ferrara, é stato rinviato a giudizio per frode sportiva, nell’ambito di una inchiesta sul doping condotta dalla magistratura di Ferrara e legata all’ativi...
COMO –Il Prof. Francesco Conconi, attuale rettore dell’Università di Ferrara, é stato rinviato a giudizio per frode sportiva, nell’ambito di una inchiesta sul doping condotta dalla magistratura di Ferrara e legata all’atività del centro di ricerche biomediche ferrarese. Conconi, in base alla decisione assunta dal Giudice dell’Indagine Preliminare di Ferrara, Piero Messini D’Agostini, verrà processato a partire dalla fine di ottobre. Il docente era anche accusato di associazione a delinquere e altri reati, accuse che il G.U.P. ha però fatto cadere. Con una sola parola, “Processatelo”, si può riassumere le tre ore di durissima requisitoria del Pubblico Ministero di Ferrara, Proto, che il 19 aprile scorso aveva chiesto il rinvio a giudizio per il Prof. Francesco Conconi, comasco, responsabile del Centro di Studi Biomedici Applicati allo Sport di Ferrara dove sarebbero stati somministrati ad atleti anche di grido, prodotti farmaceutici proibiti. L’inchiesta era stata condotta dal Sostituto Procuratore Soprani che dopo l’avvio di un procedimento per incompatibilità ambientale del C.S.M., nel frattempo passato alla Procura dei minori di Bologna. Le indagini ferraresi hanno scandagliato a fondo l’uso del doping nello sport di resistenza, coinvolgendo anche il Coni. Nell’atto con cui il P.M. di Ferrara ha chiesto il rinvio a giudizio figura l’elenco degli atleti sottoposti a trattamento, composto da una sessantina di nomi tra cui spiccano quelli di Marco Pantani, Manuela Di Centa, Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Maurizio Fondriest e Beniamino Bonomi. L’inchiesta ha ruotato attorno al Centro di Studi Biomedici Applicati allo Sport del Professor Francesco Conconi che, secondo Soprani, va processato per aver promosso, organizzato e costituito un’associazione a delinquere finalizzata alla somministrazione e fornitura di farmaci ad azione dopante (in particolare Epo) a un numero imprecisato di atleti impegnati in gare che, per questo, sarebbero state falsate. Ma l’associazione per delinquere non è l’unica accusa: per il Magistrato Inquirente, il processo era necessario non solo per frode sportiva, ma anche per somministrazione di medicine in modo pericoloso per la salute pubblica, esercizio abusivo di professione, abuso di ufficio, peculato e truffa. Oltre che per Conconi, biochimico di 66 anni, Direttore del Centro di Studi Biomedici Applicati allo Sport e Rettore dell’Università di Ferrara, il processo era stato chiesto per altre sette persone. Cinque sono stretti collaboratori del professore comasco. Per quanto riguarda il Coni, Soprani aveva chiesto l’archiviazione per i dirigenti, tra cui l’ex Segretario e Presidente Mario Pescante, ma con una sorta di atto d’accusa: “L’origine del rapporto tra il Coni e Conconi – scrive il P.M. nelle sue richieste di processo – nacque e fu voluta per dare l’avvio, in ambito istituzionale, a pratiche di doping sportivo”.

di Bob Decker

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