BIMBA UCCISA NELLA LAVATRICE: In stato di fermo la madre

VALFURVA –È scattato il fermo di polizia giudiziaria nei confronti di Loretta Zen, la 31enne di Valfurva (Sondrio) che avrebbe ucciso la figlioletta di sette mesi mettendola nella lavatrice ieri sera nella villetta della nonna materno in località Madonna dei Monti, piccola frazione di 200 abitanti alla periferia del paese. La conferma è stata data poco fa dal Procuratore capo di Sondrio Gianfranco Avella che ha incaricato per le indagini il Sostituto Elvira Antonelli. La donna è ancora piantonata all’ospedale del capoluogo valtellinese e a suo carico si ipotizza al momento l’omicidio volontario aggravato dai vincoli di parentela. A quanto si è appreso, la donna, durante l’interrogatorio di ieri sera avrebbe fornito risposte confuse. I Carabinieri hanno sentito fino all’alba di oggi famigliari e conoscenti di Loretta Zen e sembrano orientati ad escludere qualsiasi intervento di terze persone in quella che si configura sempre più, con il passare delle ore, come una tragedia della follia. Secondo quanto gli stessi inquirenti hanno spiegato in mattinata, è già stata disposta una perizia psichiatrica collegiale sulla 31enne casalinga. Nelle prossime ore dovrebbe svolgersi anche l’autopsia sul corpicino della piccola Vittoria. Loretta Zen “è stata messa in una condizione in cui può essere curata”, così come ha spiegato il Procuratore capo Avella, mentre la Sostituta Antonelli non ha voluto parlare con i cronisti e da stamani è chiusa nel suo ufficio per ricostruire l’orribile omicidio. In paese pochi hanno voglia di parlare di quanto accaduto. Tutti si dicono sconcertati, tutti pare conoscessero i problemi mentali della donna legati, a quanto pare, a due recenti lutti. Dice il Sindaco di Valfurva, Silvio Andreola: “Da noi non era mai successo niente. Bisogna capire che cosa è successo. Conosco benissimo Venanzio, una bravissima persona. Ho sentito parlare delle difficoltà di Antonella dopo la morte del padre e la gravidanza, ma non possiamo trarre in alcun modo conclusioni”.