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Catherine Zeta-Jones: "Non esistono cure miracolose"

L'attrice 43enne si pronuncia contro la mentalità del "tutto e subito", imperante nella nostra società
Cover Media
Catherine Zeta-Jones: "Non esistono cure miracolose"
L'attrice 43enne si pronuncia contro la mentalità del "tutto e subito", imperante nella nostra società
LOS ANGELES - Secondo Catherine Zeta-Jones non esistono cure istantanee e miracolose che guariscono dalle malattie. L'attrice 43enne ha pubblicamente ammesso di soffrire di disordine bipolare e dopo aver lottato al fianco del marito, reduce ...

LOS ANGELES - Secondo Catherine Zeta-Jones non esistono cure istantanee e miracolose che guariscono dalle malattie. L'attrice 43enne ha pubblicamente ammesso di soffrire di disordine bipolare e dopo aver lottato al fianco del marito, reduce da un brutto tumore alla gola, è diffidente nei confronti delle prescrizioni mediche miracolose.

«Penso che siamo tutte vittime del bisogno indotto di avere un rimedio istantaneo a qualsiasi cosa. Vuoi vedere un film? Basta che schiacci un bottone e ce l'hai!», ha dichiarato la star al giornale inglese The Sun. «Per cui siamo abituati al tutto e subito, anche quando si tratta della nostra salute».

«Se c'è un medicinale che promette di curare all'istante una malattia, tutti sono disposti a provarlo, e se poi dovessimo scoprire che non funziona, ci buttiamo subito su un altro. Insomma è un processo cumulativo!». D'altra parte la Zeta-Jones è convinta che parlare pubblicamente dei temi legati alla salute sia importante e costruttivo.

«Secondo la mia esperienza è negativo l'atteggiamento tipicamente britannico di negare o evitare qualsiasi discussione sulla psicoterapia o la depressione perchè così facendo si costringono le persone a reprimere le proprie emozioni». «Della serie: “Lascia i tuoi panni sporchi a casa, a chi dovrebbero interessare?”».

«“Sei triste? Peggio per te. Domani starai sicuramente meglio!”. Ma ultimamente si registra un'inversione di tendenza, la gente parla più apertamente dei propri problemi, anche psicologici e questo è sicuramente un atteggiamento più costruttivo».

© Cover Media

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