Stella McCartney: "La morte di mia madre mi ha cambiata"

La stilista ha provato un forte senso di smarrimento in seguito alla scomparsa di Linda McCartney
LOS ANGELES - Stella McCartney si sente «un'altra persona» da quando sua madre non c'è più. Linda McCartney è deceduta nel 1998 all'età di 56 anni dopo aver perso la battaglia contro il cancro. La stilista, figlia del celebre Beatles Paul McCartney, aveva ancora diverse domande da fare alla madre, fotografa e attivista dei diritti degli animali.
«Ovviamente, essendo anch'io una donna, ho più questioni irrisolte con mia madre che non con mio padre», ha raccontato a Interview.
«Mi sento una persona diversa da quando Linda mi ha lasciato: mi sono sentita come un comandante di una nave che ha a fianco suo marito e sta dirigendosi in acque inesplorate con i suoi quattro bambini. E allo stesso tempo ho quest'altra piccola famiglia che è la mia azienda, la Stella McCartney Limited. Sono in viaggio anche con loro, verso l'ignoto. Mi sono sentita insomma nell'occhio del ciclone».
La stilista, madre di quattro bambini, si ricorda ancora di quei momenti in cui ha cresciuto i suoi tre fratellini Heather, Mary e James. E i suoi figli le fanno spesso venire in mente la sua stessa infanzia.
«A volte vado in bagno con i miei tre piccoli e mi vedono stranita davanti allo specchio e allora mi dicono: "Siamo noi! Siamo una famiglia!”».
«E la scena rievoca i momenti della mia infanzia, quando mi guardavo allo specchio con i miei fratellini e mia madre. Sono momenti così fortemente impressi nella mia memoria.
«Sono cresciuta in una famiglia numerosa di sei persone e ora anch'io ho quattro bambini. È una coincidenza strana e potente allo stesso tempo».
Sebbene abbia un genitore molto famoso, la stilista ha conquistato stima e fama nell'ambiente con le sue sole forze. Non ha mai utilizzato il nome del padre per promuovere le sue creazioni.
«No, non ho mai usato intenzionalmente il mio cognome per farmi pubblicità, ma allo stesso tempo non l'ho mai rinnegato», ha affermato.
© Cover Media




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