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Tutto il fascino della sala operatoria

Responsabilità, tecnica e adrenalina: la sala operatoria affascina ma per lavorarci occorre amarne l’ambiente “artificiale"
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Tutto il fascino della sala operatoria
Responsabilità, tecnica e adrenalina: la sala operatoria affascina ma per lavorarci occorre amarne l’ambiente “artificiale"
LUGANO - Tecnico di sala operatoria. Merce tanto rara quanto ricercata. «Sono figure professionali che mancano, e mancano in tutto il mondo, non c’è un paese che possa dire: li esportiamo. Non per nulla, ancor prima di fi...

LUGANO - Tecnico di sala operatoria. Merce tanto rara quanto ricercata. «Sono figure professionali che mancano, e mancano in tutto il mondo, non c’è un paese che possa dire: li esportiamo. Non per nulla, ancor prima di finire la scuola, hanno già un posto di lavoro», spiega il vicedirettore del Centro professionale sociosanitario medico-tecnico di Lugano Giancarlo Stringhini.

Dando un’occhiata ai compiti, la professione ha il suo fascino. Oltre a essere responsabile del riapprontamento, della preparazione e della manutenzione di dispositivi medici, materiali, apparecchiature e strumenti usati nel blocco operatorio; il tecnico di sala operatoria coordina, delega e sorveglia durante gli interventi chirurgici. Responsabilità, tecnica e adrenalina non mancano, dove sta il neo allora? «L’ambiente artificiale», risponde Erminio Bianchi, responsabile della formazione. «Spazi ristretti, asettici e lavoro gomito a gomito. C’è chi lo adora e chi invece alla fine non lo regge. Il sangue non c’entra. C’entrano piuttosto il livello di stress, la concentrazione e la responsabilità». Una situazione che porta circa la metà degli aspiranti ad abbandonare.

«C’è un numero chiuso per garantire la possibilità di formazione sul campo. Su una cinquantina di candidature che arrivano ne selezioniamo 16. Di questi solo la metà però porta a termine la formazione», sottolinea Stringhini. La grossa scrematura avviene circa dopo un anno. «Il la-voro in sala operatoria non è proprio così come lo presentano in tv, finché non ti confronti è difficile vedere se sei tagliato oppure no». Chi lo abbraccia, infatti, lo abbraccia per la vita; e anche quando il tecnico non vuole arrivare alla pensione lavorando al tavolo di una sala operatoria, tra formazione e consulenza, gli sbocchi professionali non gli mancheranno. 

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