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Kenya: settore turistico cerca di calmare le acque dopo agguato

Kenya: settore turistico cerca di calmare le acque dopo agguato
NAIROBI - Gli addetti del turismo in Kenya hanno cercato oggi di sdrammatizzare l'attacco avvenuto ieri contro due turisti svizzeri nella riserva nazionale di Shaba, nella regione orientale del paese a circa 250 chilometri da Nairobi. Questo nuo...
NAIROBI - Gli addetti del turismo in Kenya hanno cercato oggi di sdrammatizzare l'attacco avvenuto ieri contro due turisti svizzeri nella riserva nazionale di Shaba, nella regione orientale del paese a circa 250 chilometri da Nairobi. Questo nuovo incidente, che prende di mira ancora una volta stranieri, è infatti un altro duro colpo per il settore.

"Sembra che questo fatto sia legato a rivalità tra diverse comunità della regione di Shaba. È una cosa locale", ha affermato oggi all'AFP il direttore di una grande agenzia turistica keniana. "È molto spiacevole, ma questo non ha ripercussioni nel resto del paese", ha aggiunto rilevando le dimensioni del Kenya. Questa aggressione non sarebbe stata diretta contro un cittadino svizzero, ma rientrerebbe piuttosto in un conflitto intercomunitario per diritti di pascolo.

Ieri una turista svizzera è rimasta gravemente ferita da un proiettile. Inoltre il suo autista è morto, mentre l'altro svizzero è rimasto indenne. I due turisti hanno ricevuto oggi la visita dell'ambasciatore svizzero a Nairobi Jacques Pitteloud. "Se si tiene conto delle circostanze stanno bene", ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Entrambi beneficiano della protezione consolare. La rappresentanza diplomatica è inoltre in contatto con le autorità keniane, che hanno aperto un'inchiesta.

Il DFAE non sconsiglia i viaggi nel paese africano. Invita tuttavia gli svizzeri a seguire le indicazioni delle autorità locali e a consultare le raccomandazioni di viaggio pubblicate sul suo sito internet. I servizi di Micheline Calmy-Rey ricordano infatti che "in gran parte del paese" la situazione "si è calmata, ma resta tesa" dopo le violenze del 2007. Sottolineano anche che "v'è un rischio di attentati terroristici sull'insieme del territorio" e che il rischio di rapimenti è "elevato" in particolare nella zona frontaliera tra il Kenya e la Somalia.

ATS
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