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FESTIVAL DELLA SCIENZANoi svizzeri! cacciatori di pianeti

11.05.09 - 09:26
A basecamp09 si parla di pianeti extrasolari e origine della vita
Keystone AP European Organisation for Astron
Noi svizzeri! cacciatori di pianeti
A basecamp09 si parla di pianeti extrasolari e origine della vita

LUGANO - Piccolo, roccioso e caldissimo, ha un nome poco suggestivo “Gliese 581 e” e ruota intorno a una stella lontana 20,5 anni luce: cos’è? E’ l’ultimo pianeta scoperto da Michel Mayor e il suo gruppo dell’Osservatorio di Ginevra, in un angolo di cielo dove già se ne erano avvistati altri. Dov’è dunque la novità? Nella taglia: appena il doppio della Terra, è il più piccolo mai visto. E qui sta il grande balzo avanti rispetto ai primi corpi osservati.

Ma chi è Mayor? - Svizzero, è considerato il più famoso cacciatore di pianeti extrasolari. La storia inizia nel 1995 quando il gruppo di Ginevra incantò il mondo annunciando d’aver scoperto il primo pianeta extrasolare in prossimità della stella 51 Pegasi, un gigante. È l’inizio di una ricerca che oggi è arrivata a quota 350. Siamo circondati! Il problema però è trovarne qualcuno che possa ospitare la vita, almeno come la conosciamo. Su questo e altri temi sarà possibile interrogarsi ancora ascoltando un altro primatista nella caccia di pianeti, l’astronomo Didier Queloz del gruppo di Mayor, che terrà la conferenza “Una Terra, 100 miliardi di mondi!” lunedì 25 maggio alle 20.30 presso il Palazzo dei Congressi di Lugano in occasione del Festival della Scienza basecamp09. Sarà un’opportunità per parlare di come e dove la vita può essersi originata, perché la prima domanda che si pone chi setaccia il cosmo alla ricerca di corpi come la Terra è proprio sciogliere i segreti della vita. A questo proposito il gruppo di Ginevra ha ottenuto un altro risultato importante studiando il circondario della medesima stella e individuando fra i pianeti già osservati uno che, se pur molto più massiccio della Terra, potrebbe contenere acqua allo stato liquido, cosa che lo renderebbe il primo vero gemello terrestre. L’Universo di oggi ci appare pieno di pianeti, ma è una ricerca tutt’altro che facile: vanno scovati, cercati attraverso prove indirette e pazienti calcoli, non basta puntare un cannocchiale verso il cielo.
Ma perché mettersi a cercare pianeti extrasolari per capire l’origine della vita sulla Terra? - È legato a un’ipotesi, una delle tante, su come sia nata la vita quaggiù. C’è chi parla di miracolo! Di sicuro nessuno deve aver gridato al miracolo quando il primo organismo vivente si è mosso…. Non sappiamo come sia iniziato tutto, gli scienziati si dividono, ma una delle ipotesi più suggestive è quella secondo cui, non la vita come la conosciamo, ma i suoi elementi essenziali, potrebbero essere venuti dallo spazio, magari portati da una cometa, una palla di ghiaccio sporco, o un asteroide precipitato sulla Terra. Non saremmo altro che polvere di stelle? …poteva andarci peggio! Tutto è nato da microscopici frammenti di materia organica che avrebbero trovato condizioni favorevoli, tanta acqua, per aggregarsi ed evolvere.
Panspermia - Se questa idea, conosciuta come “Panspermia”, è vera, quello che è accaduto sulla Terra potrebbe essersi verificato anche su qualche altro pianeta perso nell’Universo. Il problema dunque degli astronomi è quello di scovare questi pianeti, e magari il più possibile simili al nostro. Di certo la vita si è formata semplice e poi si è evoluta, ma per quel che ne sappiamo servono precise condizioni perché ciò avvenga, e possiamo solo ipotizzare una vita simile a quella terrestre: le leggi della fisica che valgono qui varranno anche su qualche altro pianeta. Ci aspettiamo di trovare vita lì dove c’è una certa atmosfera, una temperatura né troppo calda né troppo fredda, energia sufficiente, elementi chimici simili a quelli che abbiamo e acqua, tanta acqua liquida. Ma sappiamo così poco che forse è solo un nostro limite porre queste restrizioni, la vita potrebbe avere molta pù fantasia di noi e svilupparsi anche con molto meno, forse per esempio non è detto che l’acqua sia così necessaria, potremmo immaginare una vita capace di nascere da oceani di metano o ammoniaca… perché no? Allora sarebbe davvero un miracolo?
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