FESTIVAL DELLA SCIENZANon siamo mai stati sulla Luna: bufala o complotto?

LUGANO - Quella famosa impronta lasciata da Neil Armstrong il 20 luglio del 1969, esiste davvero da qualche parte lassù nel Mare della tranquillità? Allunaggi e bufale spaziali: si parlerà anche di questo al prossimo Festival della scienza basecamp09 .

È stata tutta una bufala? - La ricerca astronomica è prima di tutto un’avventura umana fatta di successi e disastri. Sono passati secoli dai primi disegni galileiani della Luna, polverosa e accidentata, e solo 40 anni dal lancio dell’Apollo 11 che portò l’uomo a far la sua prima passeggiata lunare. Ma siamo sicuri delle prove che abbiamo? Ancora oggi c’è chi ha dubbi, chi sostiene che la Nasa e il governo degli Stati Uniti avrebbero ricostruito tutto in un set cinematografico: un’operazione da oscar. Dubbi, deduzioni… e tesi quantomeno fantasiose che si capiscono forse solo alla luce del clima di guerra fredda di quel tempo. Come si fa a credere che sia stata tutta una bufala? A lasciar che oggi, già proiettati su Marte, si sgretoli un mito del genere? Per chiarirsi un po’ le idee basterà partecipare lunedì 25 maggio all’incontro al Parco Ciani con Paolo Attivissimo, giornalista e cacciatore di bufale per eccellenza.

Un sogno che da sfogo al desiderio di libertà - Ma al Festival l'astronomia sarà protagonista in ogni suo aspetto e potrà essere vissuta in tanti altri appuntamenti, assecondando la curiosità che suscita in ciascuno di noi. Quanti alla domanda “cosa farai da grande?” avrebbero risposto “l’astronauta!”, o magari “l’astronomo!”… quelli più contemplativi. C’è stato un tempo in cui era uno dei mestieri più ambiti, il sogno che dava sfogo al desiderio di libertà e avventura di ogni ragazzino. Non serve essere anime elette, tutti subiamo il fascino del cielo; forse diventando grandi cominciamo a snobbarlo, ma se poi finiamo per alzar la testa ci rapisce di nuovo e vorremmo attraversarlo, scoprirlo da dentro. Non servono neppure macchine giganti e costose, per cominciare basta osservare, come fece Galilei 400 anni fa quando puntò verso il cielo un semplice cannocchiale, due lenti in un tubo, e vide “cose meravigliose”. In omaggio allo scienziato toscano, il 2009 è stato proclamato dall’Unesco “Anno internazionale dell’astronomia”. In più di 100 paesi si succederanno eventi e incontri, così come in Svizzera, a partire dalle iniziative in programma per basecamp09.

L’Universo dentro Villa Ciani - Lo studio del cosmo non va confuso con tradizioni, credenze popolari o cose come l'astrologia, è una scienza, e uno degli obiettivi dichiarati dell’Anno internazionale è proprio quello di avvicinare soprattutto i giovani alla scienza, attraverso la meraviglia che suscita una disciplina come l’astronomia. L'Universo è qualcosa di così lontano, come scala temporale, dimensioni, tipo di fenomeni fisici, e non può che incuriosirci. Allora perché non provare a esplorarlo? Magari imparando a orientarsi fra pianeti, stelle e galassie? Nel corso del Festival sarà possibile farlo grazie alle animazioni e visite al moderno planetario gonfiabile che sarà allestito da L’ideatorio di Lugano dentro Villa Ciani; così come la mostra fotografica “From Earth to the Universe” che in un tour per 30 paesi farà tappa anche a basecamp09 proponendo un viaggio dalla Terra fino ai più remoti angoli dell'Universo; una selezione delle immagini più spettacolari e suggestive catturate dai più potenti telescopi di oggi. La scienza lascia spazio alla bellezza, all’immagine e al sogno, ma anche al divertimento e l’astronomia diventa un’occasione per stare insieme: grazie alla Società Astronomica Ticinese durante il Festival saranno organizzate serate d’osservazione presso Carona e il Monte Lema (sabato 23 maggio, ore 21.00), appuntamenti che avranno il loro clou nello Star Party di venerdì 29 maggio dalle ore 22.00 al parco Ciani: una festa sotto le stelle… un occasione per incontrarsi, ascoltare musica, ballare e osservare il cielo… magari passeggiando in una bella serata primaverile lungolago. La scoperta, la meraviglia e il divertimento… anche così si può vivere la scienza.