Quella volta in cui disse no alla Rai e sì alla Tsi

Esce il 25 ottobre "Veleno", il nuovo disco di Mina. Joyce Pattacini, produttrice RTSI, che lavorò con Mina nel 1971: "È una donna dotata di un grande senso dell'amicizia".
Esce il 25 ottobre "Veleno", il nuovo disco di Mina. Joyce Pattacini, produttrice RTSI, che lavorò con Mina nel 1971: "È una donna dotata di un grande senso dell'amicizia".
Si intitola "Veleno", il nuovo cd di Mina che arriverà negli scaffali dei negozi a partire dal prossimo 25 ottobre e che è stato presentato martedì nei Musei di Porta Romana, dove è allestita una mostra di Gianni Ronco dedicata a Mina e a Pinocchio. A parlare del disco è stato Massimiliano Pani, figlio di Mina, nonchè produttore dell'album. Si tratta di un disco eterogeneo in cui spiccano diversi autori italiani. Ad iniziare da Zucchero con la già nota "Succhiando l'uva", che da alcune settimane circola nelle radio, passando per Daniele Silvestri autore del brano "La seconda da sinistra" e Samuele Bersani che ha firmato la strana "In Percentuale". Non solo autori giovani accanto a Mina. Spiccano anche Bruno Lauzi con "Certe cose si fanno", Giancarlo Bigazzi che ha realizzato "Il Pazzo", una canzone a quanto pare impreziosita da una struggente interpretazione. Nel disco è presente anche un brano realizzato dal suo amico Renato Zero, "Che fatica". L'unica cover del disco è una canzone di Ivano Fossati , "Notturno delle tre", che Fossati ha interpretato in Lindbergh e qui arrangiata da Gianni Ferrio.
Massimiliano Pani ha spiegato che la gestazione dell'album è stata lunga perchè Mina impiega molto tempo a scegliere le canzoni. Alcuni brani che inizialmente erano stati inclusi nel progetto di "Veleno", sono stati scartati all'ultimo momento dopo aver ascoltato altri provini giunti sul tavolo della casa discografica luganese, la GSU. Quattro le canzoni che sono state scartate in extremis, e a quanto pare -come è stato spiegato da Massimiliano, ma qui è lecito dubitare- non verranno mai più riutilizzate, dato che Mina quando una canzone non le piace sporca il master così non è più possibile utilizzarlo.
"Veleno" quindi si presenta come un disco dalle mille sfumature, così come è in fondo quest'artista, che si divide tra Lugano e Brescia, e che ha conservato intatto il suo talento, l'ironia e la simpatia. Doti che noi purtroppo non abbiamo mai avuto modo di apprezzare ma che ci sono state confermate da una persona che l'ha conosciuta bene, Joyce Pattacini, produttrice televisiva della RTSI che nel 1971 firmò un programma televisivo in cui Mina decise inspiegabilmente di partecipare come valletta.
Quella volta in cui Mina disse no al sabato sera della Rai e venne a fare la valletta alla TSI
Il programma si intitolava "Il Calderone" e rappresentò l'esordio come conduttore di Paolo Limiti, amico in quel tempo di Mina. Mina per fare la valletta alla TSI, rifiutò di essere la primadonna di "Canzonissima", il più importante show del sabato sera della Rai. La notizia fece alquanto scalpore (Vedi la notizia su Tv Sorrisi e Canzoni del 1971 qui a fianco) anche perchè i dirigenti Rai, dopo la fallimentare Canzonissima 1969 presentata da Johnny Dorelli, Raimondo Vianello e le gemelle Kessler, speravano nel miracolo di Mina per risollevare le sorti del varietà del sabato.
"In quel periodo -ci racconta Joyce Pattacini- Mina era il personaggio più desiderato della televisione italiana, eppure accettò di prendere parte a quattro puntate della nostra piccola rete televisiva. Il suo ruolo consisteva esclusivamente nel portare le buste al Signor Limiti. Esattamente come una qualunque valletta. Non parlava e non cantava. Le buste contenevano le domande e le risposte che il conduttore doveva rivolgere ai concorrenti. Il "Calderone" era infatti un quiz musicale e il vincitore finale fu proprio quel Bigio Biagi, che oggi noi tutti conosciamo".
Ma perchè Mina decise di venire alla Tsi a fare la valletta, chiediamo alla Pattacini? "Da alcuni anni Mina si era stabilita qui a Lugano, e suo padre era molto amico di mio marito. Ha deciso di prendere parte a il "Calderone" semplicemente come segno di amicizia nei confronti di Limiti e della sottoscritta. È una donna unica, disposta a qualunque cosa per gli amici. Mi ha sempre colpito questo aspetto della sua personalità: l'amicizia e l'ironia, due doti con le quali riusciva a conquistare chiunque. È stata unica in tutto, e l'intera sua vita di donna e di artista lo dimostra".
Purtroppo negli archivi della RTSI di quella trasmissione non c'è più traccia. In quel periodo per poter risparmiare sull'acquisto della pellicola si usava lo stesso nastro per registrare più trasmissioni. In questo modo il "Calderone" è stato cancellato da successive registrazioni di altre trasmissioni. "È un gran peccato -conclude la Pattaccini- che non ci sia stato il rispetto della memoria storica. Avere quei filmati sarebbe stato molto importante per la storia della TSI, un documento di grande valore. Ma in quegli anni bisognava risparmiare e quindi è inevitabile che sia andato così".
sal feo





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