Votazione 30 novembre: l'UDC raccomanda due No

Annunciato che, in caso di aumento del 15% dei valori di stima nel preventivo 2026, sarà lanciato un referendum
LOCARNO - Martedì sera si è tenuto a Locarno il Comitato Cantonale dell’UDC. Il consesso ha approvato i conti 2023 e 2024 del partito e ha comunicato le raccomandazioni di voto per i due oggetti federali su cui le cittadine e i cittadini saranno tenuti a esprimersi alle urne il prossimo 30 novembre. Sono state inoltre approvate le linee guida per risanare le finanze cantonali.
Partiamo dalle raccomandazioni di voto: il Comitato cantonale consiglia agli elettori due No, sia per l'Iniziativa Servizio civico («Non rafforza la coesione, ma crea confusione e costi. Indebolisce inoltre la sicurezza, danneggia l’economia e svaluta il volontariato. Esistono soluzioni migliori, come rafforzare esercito e protezione civile, evitando di creare maggiore burocrazia») che per l'Iniziativa per il futuro («L’imposta è ingiusta perché va contro la libertà di disporre dei propri averi e tassa patrimoni già largamente tassati in precedenza. Colpisce in pieno proprio le persone da cui dipendono centinaia di migliaia di posti di lavoro, che sono estremamente mobili e che vorremmo invece attirare»).
La direttiva democentrista ha poi comunicato al Comitato cantonale che nel caso in cui venisse approvato nell’ambito del preventivo 2026 l’aumento del 15% dei valori di stima, l’intenzione di lanciare un referendum per impedire un ulteriore aggravio a carico dei proprietari di casa. A proposito del preventivo 2026, «è l’ennesima prova che il Consiglio di Stato naviga senza bussola», privo com’è di un piano di rientro e con un deficit reale che rischia di toccare 600 o 700 milioni, secondo l'UDC. «Invece di agire in modo serio, come fa la Confederazione e la maggioranza dei Cantoni, con piani di rientro su 4-5 anni, qui si gioca con i conti di anno in anno, senza cavare un ragno dal buco», ha dichiarato il presidente Piero Marchesi.




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