Rendita ponte, «i sindacati all'inizio non avevano preso posizione»
ErreDIPi dice la sua in merito alla discussione in seno al CdA di IPCT sulla questione relativa alle 300 donne pre pensionate e nate tra il '61 e il '65. «Solo noi le sostenevamo...»
BELLINZONA - Oggi il CdA di IPCT ha accolto la richiesta del cantone di rivedere la questione in merito alla rendita ponte che non spetta di diritto alle donne che si sono pre-pensionate entro la fine del 2023 e sono nate tra il '61 e il '65. VPOD, OCST e SIT parlano di un successo sindacale, ma ErreDiPi non è d'accordo.
In una nota fa sapere che a maggio si era battuta nel CdA di IPCT per evitare quella che ritiene una discriminazione tra gli uomini che, nelle stesse condizioni, hanno diritto alla rendita ponte e le donne che invece non la prendono. A suo dire, nessuno nel gruppo, compresi i rappresentanti di VPOD e PCST, si era schierato in modo concreto per le lavoratrici. In sintesi, riporta una nota, era stato detto che la rendita intermedia non è finanziata da IPCT, che aveva sottolineato di non aver voluto l'innalzamento dell'età pensionabile. Al contempo, non si era ritenuto prudente chiedere aiuto ai datori di lavoro.
«Ed è tutto nero su bianco, nei verbali delle riunioni», fa notare con amarezza ErreDiPi, che è tornata alla carica con un'opinione pubblicata sui media a fine luglio.
Oggi il CdA ha portato il tema sul tavolo e questa volta, fa sapere il gruppo, anche i rappresentanti sindacali si sono schierati a favore delle donne. Non ci sono state le risposte che le 300 persone che vivono questa situazione, oltre alle 100 che ne potrebbero essere interessate a breve, volevano. ErreDiPi sottolinea che non c'è tempo da perdere ma comunque reputa positivo che si sia almeno riaperta la questione.
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