«La presa a carico dei pazienti con problemi psico-sociali è sempre garantita?»

Raoul Ghisletta chiede lumi al Governo su questa tematica sensibile tramite un'interrogazione.
LUGANO - «È sempre garantita la presa a carico territoriale dei pazienti con problematiche psico-sociali?». È la domanda centrale di un'interrogazione inviata al Governo da Raoul Ghisletta che chiede lumi su questa tematica sensibile. «Dal punto di vista della salute pubblica e della LASP, una presa a carico esclusivamente territoriale è certamente auspicabile. Non per tutti però. Alcuni pazienti necessiteranno sempre e comunque un temporaneo ricovero in una struttura acuta psichiatrica», sottolineava la Commissione speciale sanitaria sulla pianificazione socio-psichiatrica cantonale una decina di anni fa.
Ciò significa - ricorda Ghisletta nel suo atto parlamentare - che il paziente nel limite del possibile, dovrebbe essere seguito sul territorio e solamente se necessario ricoverato in Clinica. E significa anche che dopo essere stato dimesso dalla Clinica il paziente deve essere seguito nuovamente dai servizi presenti sul territorio. «Appare evidente - precisa Ghisletta - il ruolo centrale dei SPS e delle altre realtà lavorative sviluppatesi in questi anni, come l’Home Treatment nel Sopraceneri e/o l’équipe dei Progetti complessi. È fondamentale - continua il deputato socialista - un forte coordinamento fra queste diverse entità, sia prima del ricovero, sia dopo il ricovero del paziente. Come pure è fondamentale la continuità terapeutica garantita dalle équipe territoriali».
A fronte di queste «segnalazioni di criticità rispetto all’applicazione sistematica del modello descritto» Ghisletta pone cinque domande al Governo.
- Conferma che il personale socio-sanitario degli SPS deve recarsi a domicilio su richiesta dei familiari di persone con problemi psico-sociali, in modo che esso possa, nel limite del possibile, prenderlo a carico sul territorio ed evitare un ricovero in Clinica? In che misura e perché ciò non avviene sempre? Quali sono i protocolli in vigore?
- Conferma che prima di un ricovero alla CPC un paziente in linea di massima deve essere stato preso in carico dal personale degli SPS? In che misura e perché ciò non avviene sempre?
- Conferma che occorre fare in modo che il paziente ricoverato in Clinica mantenga il contatto con il personale degli SPS? Come viene favorito questo contatto tra il paziente e gli SPS? In che misura e perché ciò non avviene sempre?
- Conferma che al momento della dimissione del paziente dalla CPC la Clinica deve informare i SPS per garantire la continuità terapeutica? In che misura e perché ciò non avviene sempre? Quali sono i protocolli in vigore?
- Esiste un coordinamento sistematico fra CPC, SPS, Home Treatment e Progetti complessi? In che misura e perché il coordinamento non avviene sempre? È auspicabile creare un’unità di coordinamento per migliorare la presa a carico territoriale dei pazienti con problematiche psico-sociali?



