Fabio Badasci ha presentato un’interrogazione al Consiglio di Stato: «Non mette in cattiva luce il dipendente pubblico?»
BELLINZONA - È stata pensata per oggi e domani l’azione speciale organizzata dalla fondazione Servizio trasfusionale CRS della Svizzera italiana in collaborazione con la Cancelleria dello Stato che ha deciso di concedere un congedo pagato - per una durata massima di tre ore - ai funzionari statali che decideranno di donare il sangue.
Un’azione per sensibilizzare la popolazione che ha però già fatto storcere il naso a qualcuno. Il deputato della Lega Fabio Badasci ha infatti presentato al Consiglio di Stato un’interrogazione, “contestando” il congedo pagato concesso ai dipendenti. «Mette di fatto in cattiva luce il dipendente pubblico rispetto a chi è meno fortunato oggi in Ticino e ha un posto non solo non sicuro ma magari su chiamata».
I funzionari pubblici che donano il sangue, infatti, dal 2014 devono utilizzare il loro tempo libero o le loro ore di lavoro accumulate se si recano a donare il sangue durante la giornata lavorativa. «Trovo totalmente ingiustificato - sottolinea Fabio Badasci - che il Consiglio di Stato abbia scelto di reintrodurre per due giorni una prassi che era stata abolita», soprattutto «in un periodo dove i docenti hanno di fatto terminato in gran parte le lezioni».
Il deputato della Lega in Gran Consiglio chiede pertanto al Consiglio di Stato «se non sia più sensato procedere piuttosto con aiuti finanziari a chi la sensibilizzazione verso la popolazione la fa quotidianamente sul terreno come i Samaritani o con una campagna pubblicitaria mirata» rinunciando invece «a proposte discutibili come questa».