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Promossi o bocciati. «Quanta privacy c’è guardando l’albo?»

È un momento imbarazzante verificare la propria promozione guardando gli albi scolastici. Un’interpellanza vuole garantire la privacy. «Il Governo valuti un altro modo per comunicare la bocciatura»
Promossi o bocciati. «Quanta privacy c’è guardando l’albo?»
È un momento imbarazzante verificare la propria promozione guardando gli albi scolastici. Un’interpellanza vuole garantire la privacy. «Il Governo valuti un altro modo per comunicare la bocciatura»

PROMOSSI O BOCCIATI

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.
BELLINZONA - È tempo di pagelle e oggi si chiude l’anno scolastico. In questi giorni per gli studenti dei licei si effettua un rito carico di tensione e - per alcuni - portatore di grande imbarazzo. Stiamo parlando della verifica dei pro...

BELLINZONA - È tempo di pagelle e oggi si chiude l’anno scolastico. In questi giorni per gli studenti dei licei si effettua un rito carico di tensione e - per alcuni - portatore di grande imbarazzo. Stiamo parlando della verifica dei promossi o bocciati guardando le apposite affissioni sugli albi della scuola. Affissioni che sono visibili a chiunque. A nessuno fa piacere essere bocciati. Ancor meno farlo sapere a tutta la scuola.  È su questi aspetti che si sofferma un’interpellanza inoltrata oggi al Consiglio di Stato firmata da tre esponenti del PPD, Sara Beretta Piccoli, Raffaele De Rosa e Alex Pedrazzini, i quali si chiedono quanto sia garantita la privacy dello studente.

Nell’interpellanza si fa appello alla Legge federale sulla protezione dei dati (LPD) il cui scopo è “proteggere la personalità e i diritti fondamentali delle persone i cui dati sono oggetto di trattamento”.

I tre deputati fanno notare che “gli enti pubblici devono dimostrare di aver ricevuto un’autorizzazione al trattamento dei dati, in maniera inequivocabile e comprensibile per l’interessato”.

Da qui la richiesta inoltrata al Consiglio di Stato in cui si chiede se secondo quanto recita la LPD, venga o meno rispettata la privacy degli studenti, riguardo il loro essere o meno promossi.  “Agli studenti, o ai loro genitori, viene richiesta l’autorizzazione alla trasmissione e diffusione dei dati inerenti i loro risultati scolastici o riguardo dati sensibili in modo inequivocabile e comprensibile?” scrivono i tre deputati e chiedono al Governo se non ritenga che la  comunicazione riguardo l’esito dell’anno scolastico o ad altri dati riguardanti gli alunni, possa venir comunicata ai diretti interessati in altro modo.

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