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CANTONE / BERNA«No al doppio passaporto», il Governo dice no a Quadri

23.11.17 - 12:44
Bocciata la mozione che voleva obbligare al solo passaporto svizzero i Consiglieri federali, membri dell'Assemblea federale e funzionari federali che hanno rapporti con l'estero
«No al doppio passaporto», il Governo dice no a Quadri
Bocciata la mozione che voleva obbligare al solo passaporto svizzero i Consiglieri federali, membri dell'Assemblea federale e funzionari federali che hanno rapporti con l'estero

BERNA - Dopo il "no" alla tassa sui frontalieri Quadri incassa un "no" dal Governo anche sulla sua proposta di obbligare i Consiglieri federali, membri dell'Assemblea federale e funzionari federali che hanno rapporti con l'estero, a non disporre di ulteriori nazionalità oltre a quella Svizzera.

«Ai sensi della Costituzione - sottolinea il Consiglio federale -, la doppia cittadinanza o la cittadinanza plurima non sono per niente proibite. D'altronde, non lo sono mai state (la Costituzione del 1848 rifiutava l'eleggibilità agli ecclesiastici)».

«Le norme sull'incompatibilità, che derivano da quelle relative all'eleggibilità - prosegue la risposta alla mozione -, si riferiscono innanzitutto alle funzioni esercitate. Tali norme mirano a garantire l'indipendenza dei membri delle autorità e quest'ultima si deve naturalmente esaminare rispetto ai limiti costituzionali. La componente passiva del diritto di voto (potere essere eletto) potrebbe essere violata se la doppia cittadinanza o la cittadinanza plurima dovessero costituire un motivo d'impedimento».

Il Governo sottolinea pure come ad oggi numerosi svizzeri siano binazionali. «La rinuncia alla cittadinanza d'origine è stata soppressa nella legge sulla cittadinanza nel 1990. Pur se i Cantoni possono prevedere una siffatta normativa nella propria legislazione, nessuno l'ha fatto - si legge ancora -. D'altra parte, la doppia cittadinanza è talvolta automatica e lo Stato estero non prevede, né nel suo diritto interno, né nella sua prassi, che vi si possa rinunciare. Con la modifica del 2 dicembre 2016 dell'ordinanza sul personale federale, il Consiglio federale ha soppresso la condizione del possesso esclusivo della cittadinanza svizzera per gli impiegati del Dipartimento federale degli affari esteri soggetti all'obbligo di trasferimento in particolare per tale ragione».

La mozione, ricordiamo, era stata presentata in seguito alla polemica precedente l'elezione di Ignazio Cassis che aveva fatto discutere per la sua scelta di rinunciare alla nazionalità.

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COMMENTI
 

Bär 6 anni fa su tio
povera Svizzera sempre peggio sta andando

oxalis 6 anni fa su tio
A ga na va propi mia ben gnanca meza a quel brav'om. Poru bau.

Pepperos 6 anni fa su tio
Vede signor quadri !la risposta è più che consona, Dal momento che il diritto non sono pere e mele. Nella maggior dei paesi confinanti l'appartenenza ad un Paese ( cittadinanza ) non È consentito la radiazione totale ! Es. Italia sarebbe incostituzionale. Sì studi prima il diritto comunitario e non faccia perdere tempo alle camere Federali.

Pepperos 6 anni fa su tio
Uuuuuuuhhhhj

Bleniese 6 anni fa su tio
Risposta a Pepperos
Sarebbe la coscenza di ognuno a dover prevalere... se rappresenti uno stato come puoi essere cittadino di un altro? Per i cittadini senza responsabilità di governo niente da ridire ma per i parlamentari sarebbe un segno di rispetto verso chi li ha eletti e il Paese che rappresentano seguire le orme del Consigliere Federale Cassis.

Pepperos 6 anni fa su tio
Risposta a Bleniese
In ogni caso se vuole in futuro prossimo, il signor Cassis può Sempre evocare la cittadinanza italiana.
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