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Il gruppo UDC ha presentato al Municipio “la madre di tutte le interrogazioni ticinesi”, riservandosi di non approvare il credito qualora non ricevesse tutte le risposte
LUGANO - “La madre di tutte le interrogazioni ticinesi”. Così il gruppo UDC ha definito l’interrogazione presentata al Municipio sul tema aeroporto. «Un credito di 21 milioni (solo l'inizio) non lo si può di certo approvare senza avere delle risposte adeguate - si legge -. Senza risposte chiare e cristalline - sono le intenzioni -, ci riserveremo di non approvare il credito richiesto e così anche per quelli futuri che verranno, oltre che avere in serbo altro».
“La carica delle 101 domande” - firmata da Tiziano Galeazzi, Raide Bassi e Alain Bühler - è stata suddivisa in sei settori/capitoli.
Il primo riguarda il Consiglio d’amministrazione di Lugano Airport SA. L’interrogazione intende fare chiarezza su quanto accaduto dopo le dimissioni di tre membri del consiglio e della carica ad interim assunta dal presidente Emilio Bianchi, così come dei costi che ne derivano. Il gruppo UDC vuole conoscere le modalità con cui è stato redatto il concorso per la direzione dell’aeroporto, ma anche sciogliere i «patti di riservatezza e confidenzialità» relativi ai contributi versati alle compagnie aeree.
Il secondo capitolo si concentra sulla strategia di sviluppo dell’aeroporto e sull’utilizzo dei 20 milioni richiesti. Nel terzo si trattano sicurezza, responsabilità a tutela del pubblico, nonché sulla trasparenza di tali dati. Il quarto capitolo intende fare luce sul ruolo del Cantone nel nuovo aeroporto. Se nel quinto capitolo l’attenzione è rivolta all’ambito turistico, il sesto considera i rapporti tra il Municipio e la Darwin Adria SA, sui posti di lavoro.
