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Analisi del sangue per un posto di lavoro in Ticino

Una trentina le persone in coda provenienti dall’Italia al San Giovanni per sottoporsi agli esami del sangue richiesti da una fantomatica società di reclutamento che ha chiesto loro il pagamento di 60 euro
Foto d'archivio (Tipress)
Analisi del sangue per un posto di lavoro in Ticino
Una trentina le persone in coda provenienti dall’Italia al San Giovanni per sottoporsi agli esami del sangue richiesti da una fantomatica società di reclutamento che ha chiesto loro il pagamento di 60 euro
BELLINZONA - Nell'Italia morsa dalla crisi sono in tanti che tentano la fortuna in Ticino. Il miraggio di un'occupazione, e per di più ben retribuita, fa gola alla moltitudine di persone alla ricerca di un posto di lavoro. Oggi...

BELLINZONA - Nell'Italia morsa dalla crisi sono in tanti che tentano la fortuna in Ticino. Il miraggio di un'occupazione, e per di più ben retribuita, fa gola alla moltitudine di persone alla ricerca di un posto di lavoro.

Oggi sul Corriere del Ticino si legge di un episodio accaduto lunedì che ha tutta l'aria di una truffa messa a segno proprio speculando sulla buona fede di chi è alla disperata ricerca di un impiego. Lunedì mattina, a partire dalle 8, si sono presentate al laboratorio di analisi dell'Ente ospedaliero cantonale dell'ospedale cittadino diverse persone provenienti dall'Italia che chiedevano di effettuare delle non precisate analisi del sangue.

Queste persone chiedevano di sottoporsi ad esami di laboratorio per ottenere un posto di lavoro in Ticino. La richiesta era arrivata via e-mail e gli ignari avevano dovuto versare per l'esame 60 euro ai quali si aggiungono 15/16 euro per altre spese. Denaro versato e mai giunto al laboratorio di analisi bellinzonese, all'oscuro di tutto.

Tre/quattro le persone arrivate all'Ospedale alle 8 del mattino. A mezzogiorno erano una trentina. Come scrive il Cdt, tra gli aspiranti, vi era una donna che arrivava addirittura da Napoli ed aveva alloggiato in albergo nella capitale per arrivare il più presto possibile al San Giovanni.

Sul testo dell'email si leggeva che le persone interessate ad ottenere un impiego "all'inceneritore di Mendrisio" avrebbero dovuto presentarsi "all'Ospedale Maggiore di Bellinzona" per sottoporsi agli esami necessari.

Facile immaginare il sentimento dei candidati quando si sono resi conto del raggiro. La speranza di un posto di lavoro in Svizzera era sfumata. Per contro c'è chi ha manifestato l'intenzione di denunciare il fatto alla Guardia di finanza una volta raggiunta la frontiera. Per andare incontro a queste persone il Dipartimento di medicina di laboratorio dell'EOC ha prodotto e fornito alle vittime del raggiro un documento in cui si attesta la loro presenza nella struttura per sottoporsi a delle imprecisate analisi del sangue. Documento che sarà presentato alle autorità italiane per attestare la veridicità del racconto delle vittime.

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