Intanto per il 19enne quattro settimane di prognosi e un intervento di chirurgia ricostruttiva.
LUGANO - Quattro settimane di prognosi e fratture scomposte per le quali si prevede un intervento di chirurgia maxillo-facciale ricostruttiva. Questo il bilancio del pestaggio la cui miccia si è innescata, sabato sera, sul terrazzo del locale El Cid 2 nel quartiere Maghetti, deflagrando in prossimità della pensilina Botta, all'altezza dell'Ubs.
In cinque contro uno hanno sfogato la propria rabbia - sembrerebbe proprio immotivata - lasciando a terra un 19enne dopo averlo massacrato di botte e derubato di un paio di orecchini.
Gli autori del "linciaggio", quattro minorenni e un maggiorenne (tutti svizzeri), sono già stati identificati. Al momento, ci viene fatto sapere dalle Autorità cantonali, «è al vaglio la posizione di ciascuno di loro per stabilire quali sono i reati commessi e capire se procedere d'ufficio o a querela di parte».
La famiglia del giovane - che ha già presentato regolare denuncia - attende intanto riscontri, ancora sconvolta per quando accaduto in una zona in vista del centro Città. E si interroga sugli ambienti giovanili dove, se non la dissolutezza, quantomeno un'amoralità sembra farla da padrona.
A Lugano, insomma, si accendono ancora una volta i riflettori sul fenomeno della violenza minorile. Su questa rabbia che d'improvviso si manifesta senza un perché, lasciandoci senza risposte.