Cerca e trova immobili
VALLESE/CANTONE

Reclute ticinesi bloccate al Sempione, il furiere: «Accuse false, abbiamo cucinato per tutti»

Samuel Rende: «Non è vero che non abbiamo fornito il cibo. Abbiamo anche chiesto aiuto al sindaco e sfamato120 persone»
Reclute ticinesi bloccate al Sempione, il furiere: «Accuse false, abbiamo cucinato per tutti»
ScreenshotVideoTio
Reclute ticinesi bloccate al Sempione, il furiere: «Accuse false, abbiamo cucinato per tutti»
Samuel Rende: «Non è vero che non abbiamo fornito il cibo. Abbiamo anche chiesto aiuto al sindaco e sfamato120 persone»

SIMPLON DORF - Il furiere, responsabile del cibo della batteria art/log dell'Esercito bloccata al Sempione fino a ieri, Samuel Rende, respinge le accuse della recluta, che a Tio ha lamentato «decisioni pessime prese dai miei superiori e disorganizzazione generale», durante l'emergenza neve che ha posticipato il "rompete le righe" della truppa dal giovedì al Venerdì santo.

Ecco dunque la secca smentita del militare addetto alla fureria: «Sono stato io il responsabile di questa tragica situazione. Le reclute hanno sempre avuto del cibo, come sempre pagato dall'esercito. Solamente giovedì a pranzo hanno pagato di tasca loro». A questo riguardo, Rende specifica di aver comunicato alle reclute giovedì sera che probabilmente ci sarebbe stato «un rimborso di 20 franchi, secondo il regolamento amministrativo dell'Esercito».

Ma capiamo meglio logisticamente cosa è accaduto. La batteria è divisa in tre posti, una a Steg vicino Brig. Poi «c'è un bunker al Simplonpass dove c'erano tutti i rifornimenti di cibo» e un altro bunker a Simplon Dorf. Ma l'arrivo della neve, l'isolamento forzato, e la necessità di prolungare il campo fino al venerdì complica le cose, «poiché le strade erano chiuse, noi in basso non avevamo nulla», aggiunge Rende, che si riferisce a Simplon Dorf, dove si trovavano le reclute ticinesi.

«È stato fatto di tutto» - «Non c'erano mezzi per avere da mangiare per il pranzo del giovedì a causa dell'emergenza, cosa che ho saputo solo intorno alle 9.30 di giovedì». Il furiere spiega però con decisione che da quel momento, insieme al sergente Angelo Filippini, è stato fatto di tutto per garantire alle reclute il sostentamento necessario, precisando che nell'altro bunker avevano tutti i rifornimenti, «anche per la settimana prossima». L'emergenza è stata infatti solo per il bunker di Simplon Dorf dove «c'erano tutti i 25 ticinesi, quadri compresi, e 90 romandi».

«Abbiamo chiamato il sindaco di Simplon Dorf per farci aprire il negozietto per poter preparare la cena del giovedì. Venerdì, poi, la colazione l'ho ordinata a una panetteria del posto e il pranzo l'ho cucinato con il sergente: ci hanno fatto anche i complimenti».

«La cosa che ci ha colpito - conclude amareggiato il militare - è che nonostante i nostri sforzi per affrontare l'emergenza, ora leggiamo accuse che non corrispondono al vero. È una mancanza di rispetto per quanto abbiamo fatto».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE