Le nevicate in Vallese hanno intrappolato le reclute al poligono del Passo del Sempione. «Usati i nostri soldi per comprarci da mangiare»
LUGANO/BRIGA - «Saremmo dovuti rientrare giovedì mattina» ma così non è stato. Perché a restare bloccati sul Passo del Sempione, a causa delle forti nevicate che si sono abbattute sul Vallese negli scorsi giorni, sono stati i membri della 31ª Scuola di artiglieria (in tutto 160, secondo quanto riferisce il Blick). A raccontare a Tio la disavventura, fortunatamente a lieto fine, è proprio un milite ticinese, che non rinuncia però a mandare una frecciatina agli ufficiali.
«Per colpa di decisioni pessime prese dai miei superiori e disorganizzazione generale - racconta il milite - io e almeno una sessantina di altri miei camerati siamo rimasti bloccati in un bunker al Sempione senza informazioni o scorte di cibo».
Le reclute erano infatti state portate al poligono di tiro del Passo del Sempione a metà settimana e avrebbero poi dovuto fare ritorno a casa prima del venerdì di Pasqua, ma così non è stato. La nevicata e il rischio valanghe hanno fatto sì che i militari restassero bloccati negli alloggi dell'Esercito.
Come avete risolto il problema dell'assenza di cibo?
«Abbiamo dovuto fare affidamento su piccoli negozi locali e un caseificio usando i nostri risparmi, ci è stato detto che forse se siamo fortunati saranno parzialmente rimborsati*».
Com'era la situazione sulle strade?
«La neve ha bloccato le strade sia per scendere verso Domodossola sia per salire sul passo in direzione di Briga». Insomma, i circa venti militi ticinesi hanno dovuto rinunciare a passare con i loro cari il Venerdì santo, giorno che poi si è però rivelato come quello della loro "liberazione".
Il lieto fine - «Ci hanno caricati sull'autopostale verso le 17:30 e siamo arrivati a Briga alle 18:10 (di ieri, ndr). Poi il rientro a casa in treno completato solo in tarda serata, verso le ore 23».
E proprio una colonna di autobus diretti alla stazione di Briga prima e un passaggio in auto o in treno poi, hanno sancito il lieto fine di un weekend di Pasqua che sarà difficilmente dimenticato dai militari ticinesi.
*Dopo la pubblicazione dell'articolo, i militari sono stati informati «che i pasti saranno coperti interamente dall'Esercito».