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LUGANO

«Siamo di fronte al branco»: chiesti più di 16 anni per le aggressioni al Blu Martini

Sono gli anni di detenzione chiesti dal procuratore Capella nei confronti di quattro imputati
Ti-Press
«Siamo di fronte al branco»: chiesti più di 16 anni per le aggressioni al Blu Martini
Sono gli anni di detenzione chiesti dal procuratore Capella nei confronti di quattro imputati

LUGANO - Più di 16 anni di detenzione. Si tratta, complessivamente, degli anni di pena richiesti dal procuratore Moreno Capella per alcune aggressioni accadute al Blu Martini (più altri reati “meno gravi”) di cui, a titolo diverso, sono accusati quattro imputati. 

Anche 20 anni di espulsione - Nello specifico, sono stati domandati 4 anni per un 30enne ticinese, 4 anni e 10 mesi per un cittadino boliviano (e sette anni di espulsione) e 4 anni e 2 mesi per il 32enne cubano (per quest’ultimo sono stati chiesti 20 anni di espulsione). Per un 28enne somalo, a processo anche per il delitto di Chiasso (l'accusa è di assassinio), la pena ipotetica ritenuta adeguata per questi fatti è di 3 anni e 4 mesi: domani toccherà al procuratore Zaccaria Akbas definire il computo totale.

«Siamo di fronte al branco» - I principali capi d’imputazione contenuti nell'atto di accusa sono omicidio intenzionale, aggressione e rissa. Nella sua requisitoria, Capella ha sottolineato come, in questa vicenda, ci si trovi di fronte «al branco, il quale genera una malsana solidarietà fra i suoi membri che porta ad azioni e reazioni sempre più violente».

«Si conoscono da tempo» - Gli imputati, tutti con precedenti penali, «vengono dal basso Mendrisiotto e si conoscono da tempo - spiega Capella - Sono frequentatori del Blu Martini nel fine settimana». A proposito del locale luganese, il procuratore ha specificato come, dal 2018 al 2023, si siano registrati 148 interventi da parte delle forze dell’ordine. «Un luogo - sono le parole di Capella - che possiamo tranquillamente definire poco raccomandabile».

«La sua vita è stata in grave pericolo» - Il procuratore ha ripercorso il calvario sanitario vissuto dalla vittima subito dopo l’aggressione. Il giovane, descritto come uno studente tranquillo e «una persona mansueta», è stato sottoposto a cure intense per una quindicina di giorni: «La sua vita è stata in grave pericolo».

«La vittima non ha innescato il tafferuglio» - Per Capella «chi era con la vittima sosteneva non fosse ubriaco quella sera. Non ha innescato lui il tafferuglio». Il ragazzo sarebbe capitato in bagno mentre due degli imputati stavano compiendo qualcosa di illecito: «A quel punto è stato aggredito in maniera brutale e selvaggia con calci e pugni al volto, alla schiena e in altre parti del corpo».

Due inchieste, un processo - Quattro atti d'accusa, due inchieste distinte (condotte da due procuratori differenti, Moreno Capella e Zaccaria Akbas) sono state convogliate in un unico processo, cominciato oggi alle Assise criminali di Lugano, per evitare che uno degli imputati, un 28enne somalo, si trovi ad affrontare due procedimenti. Le accuse, lo ricordiamo riguardano fatti separati: l’uccisione di un 50enne di Chiasso (di cui è imputato il 28enne) e le aggressioni registrate alla discoteca Blu Martini.

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