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Migros Ticino: «Non vediamo segni di ripresa, ma puntiamo su investimenti e nuove aperture»

A S.Antonino c'è «preoccupazione» per il commercio al dettaglio ma si continua a «credere nella regione»: «Due nuove aperture e altre news»
Foto Tio
Migros Ticino: «Non vediamo segni di ripresa, ma puntiamo su investimenti e nuove aperture»
A S.Antonino c'è «preoccupazione» per il commercio al dettaglio ma si continua a «credere nella regione»: «Due nuove aperture e altre news»

S. ANTONINO - Se a livello nazionale Migros accoglie con soddisfazione i dati relativi al fatturato 2024, con i ricavi cresciuti dell'1,6% a 32,5 miliardi di franchi, Migros Ticino non sorride allo stesso modo. A cominciare dal quadro generale del commercio al dettaglio che, «come emerso anche dall’ultima indagine statistica del Centro di ricerche congiunturali del Politecnico federale di Zurigo - spiegano i vertici di Migros Ticino -, in Ticino è in controtendenza rispetto al nazionale e la nostra Cooperativa non fa eccezione. Il mercato a Sud delle Alpi è in diminuzione e non si rilevano al momento dei chiari cenni di ripresa».

Del resto, nel nostro cantone, si continua a fare i conti con il turismo della spesa che «in Ticino, pesa maggiormente rispetto ad altre realtà confederate ed è fonte di preoccupazione per tutta l’economia interna».

Migros Ticino, quale dunque il vostro approccio sul territorio ticinese?
«Continuiamo a credere nella regione, investendoci ogni anno milioni di franchi, rafforzando il suo radicamento al territorio e lavorando senza sosta con maestranze locali in ottica di servizio al cliente, per migliorare sia la propria presenza e offerta sia l’esperienza d’acquisto».

In che modo?
«Segni tangibili di questo processo d’espansione e rinnovamento, iniziato nel 2022 coerentemente alla nuova strategia di Migros Ticino, sono la recente apertura del nuovo supermercato di Bellinzona Nord e le due previste nel corso di quest’anno nel Luganese, una a Bioggio e una nella cintura cittadina: seguiranno news a breve».

Complessivamente a livello svizzero il settore dei supermercati, lo scorso anno, è rimasto sostanzialmente stabile con un incremento del giro d'affari pari allo 0,3% a 12,7 miliardi di franchi. Questo risultato riguarda anche regioni periferiche come la nostra, nonostante la spesa oltreconfine? Quale il giro d'affari per Migros Ticino?
«Bisogna considerare che sulla cifra d’affari di Migros Ticino negli ultimi anni pesa la rivitalizzazione forzata delle filiali (4-5 all’anno), che impone annualmente da almeno 3-4 anni la chiusura a rotazione di circa il 15% delle superfici di vendita della Cooperativa: un esempio calzante ne è l’attività del supermercato del Serfontana, che ha operato per quasi 24 mesi con un provvisorio ed è finalmente pronto per riaprire a pieno regime».

Da ottobre vediamo sugli scaffali alcuni prodotti (sono oltre 1000 quelli di uso quotidiano) a prezzi ribassati e allineati con quelli dei discount. Come riuscite a portare avanti questa politica di prezzo aggressiva?
«In merito alla recente politica dei prezzi di Migros, anzitutto bisogna considerare che il prezzo di un articolo, soprattutto se fresco, non è cristallizzato, bensì viene contrattato settimanalmente. Detto ciò, la nuova offensiva sui prezzi di Migros è totalmente autofinanziata: il Gruppo si è assunto totalmente i costi dell’operazione, riducendo a corto termine sia i propri margini sia la cifra d’affari».

Anche per il futuro?
«Migros è convinta che nel medio-lungo termine questa strategia possa portare a un aumento della frequenza in filiale e dei volumi di vendita: i primi segnali da parte della clientela vanno proprio in questa direzione e ci danno fiducia. Per controllare i prezzi presumiamo sia sufficiente fare un confronto empirico con i discounter».

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