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LUGANO

Macabro ritrovamento durante un'escursione

Una testa di cervo e poco più in Val Colla. Dall'Ufficio caccia e pesca: «Scarse possibilità di trovare materiale genetico utile»
Lettore Tio/20Minuti
Macabro ritrovamento durante un'escursione
Una testa di cervo e poco più in Val Colla. Dall'Ufficio caccia e pesca: «Scarse possibilità di trovare materiale genetico utile»
LUGANO - Non può che fare orrore se a sbarrarci la strada è la carcassa di una bestia dilaniata dai lupi. Certo non una bella immagine, specie se a trovarsela di fronte sono dei bambini, non certo avvezzi a questo tipo di incontri. L'infelice visio...

LUGANO - Non può che fare orrore se a sbarrarci la strada è la carcassa di una bestia dilaniata dai lupi. Certo non una bella immagine, specie se a trovarsela di fronte sono dei bambini, non certo avvezzi a questo tipo di incontri. L'infelice visione si è palesata a degli sventurati escursionisti il 22 giugno scorso in Val Colla, per l'esattezza sul sentiero nella zona di Cima di Fojorina. Posate proprio in mezzo al sentiero, la testa e le zampe anteriori di un cervo. Nient'altro, a dimostrazione della famelicità dei predatori che hanno banchettato con il povero animale.

«Scarse probabilità di trovare materiale genetico utile» - Un avvistamento, questo, che tuttavia non è mai stato segnalato sulla pagina dei grandi predatori gestita dall'Ufficio della caccia e della pesca. Ma per una ragione, ci viene spiegato dal collaboratore scientifico Gabriele Cozzi: «La cerva era stata segnalata al guardacaccia di picchetto il quale, considerato che rimaneva solo la testa e poco altro e che quindi la possibilità trovare materiale genetico utile era estremamente bassa, non si è recato sul posto per ulteriori indagini».

Il branco della Val Colla - Quel che è certo è che lì si è nutrito il branco della Val Colla, il cui perimetro comprende le valli lungo le pendici dei Monti Bar, Gazzirola, Camoghè e, appunto, anche la Cima di Fojorina, e più precisamente la Val Colla, Capriasca, Val di Serdena, Valle d’Isone e Valle di Caneggio.

Il branco - come riporta il resoconto sui grandi predatori stilato dall'Ufficio della Caccia e della Pesca lo scorso anno - si sposta anche su territorio Italiano, dove sia nel 2022 che nel 2023 sono nati dei cuccioli.

Una coppia e i suoi cuccioli - Il branco Val Colla è formato dalla coppia riproduttiva "M258" e "F137" ed eventuali giovani nati all’interno del branco. La coppia si è riprodotta per la prima volta nel 2022 con la conferma della presenza di cinque lupacchiotti. "F158", nata durante il 2022, è rimasta coi genitori durante il 2023 (l’ultima evidenza genetica risale al 4 settembre 2023), mentre non c’è evidenza (né genetica, né per mezzo di fototrappole) che gli altri quattro cuccioli nati durante il 2022 siano presenti nella zona e si spostino col resto del branco.

L’ultima evidenza della presenza di 4 o più individui risale al 18 febbraio 2023. Da quel momento, il numero massimo di adulti immortalati nelle fototrappole corrisponde a tre individui. Ciò suggerisce che gli altri cuccioli nati durante il 2022 sono o morti o emigrati durante la primavera 2023, come tipico per la specie.

L'abbattimento di gennaio - La riproduzione del branco è stata accertata anche nel 2023. Foto scattate tramite fototrappole mostravano la presenza di 5 cuccioli con un adulto il 12 settembre del 2023. Uno dei cinque esemplari, una femmina di 23,2 kg, è stato abbattuto il 4 gennaio 2024 nell’ambito della regolazione proattiva del branco.

Eventuali futuri abbattimenti - «Al momento - sottolinea Cozzi - siamo impegnati nel raccogliere dati e informazioni per capire quanti degli individui nati l’anno scorso siano rimasti all’interno del branco e se il branco si sia riprodotto nell’anno in corso». «Eventuali interventi di abbattimento proattivo che, in base all’Ordinanza federale sulla caccia, possono aver luogo tra settembre e gennaio, verranno decisi e comunicati a tempo debito in base allo sviluppo della situazione».

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