Cerca e trova immobili

CONFINEComo pensa al ticket per i turisti come Venezia, ma la priorità è altrove

19.04.24 - 06:30
Un uomo aggredisce il direttore di un Carrefour Market per non avergli venduto alcolici, ultimo episodio di una serie di atti violenti.
Polizia di Stato Como
Como pensa al ticket per i turisti come Venezia, ma la priorità è altrove
Un uomo aggredisce il direttore di un Carrefour Market per non avergli venduto alcolici, ultimo episodio di una serie di atti violenti.

COMO - Sferra «una testata sul viso» del direttore del Carrefour Market (viale Recchi), perché non gli ha venduto degli alcolici. Protagonista dell'aggressione è un marocchino di 30 anni. Sono le 4 del mattino di giovedì ed è una volante della Polizia di Stato a dover intervenire per assicurare i soccorsi sanitari al commerciante ferito e arrestare, dopo un'inutile fuga, il 30enne che, anche in Questura, ha continuato con la stessa condotta violenta, «tra insulti e testate ai vetri degli uffici».

E solo poche ore prima, nella serata di mercoledì, nei pressi del Duomo, un 23enne italiano di origini moldave, armato di spranga, «lunga quasi un metro», ha distrutto i cristalli e danneggiato la carrozzeria di una Mercedes in sosta. L'uomo è stato fermato dai poliziotti, anche perché «ritenuto pericoloso».

I fatti di cronaca si susseguono - I due fatti appena descritti sono solo gli ultimi - in ordine cronologico - degli episodi di violenza che, a partire da marzo, vedono il capoluogo lariano come "palcoscenico" di una serie di condotte devianti. Ne ripercorriamo solo le ultime, in ordine di tempo. Il 23 marzo, un ubriaco inveisce contro alcuni ragazzini e colpisce con un pugno un agente della Questura, intervenuto per calmare gli animi.

E ancora, tre persone, un 23enne somalo, un 29enne ivoriano e un 17enne tunisino, fuggono da un controllo delle volanti e si liberano della droga, due involucri di hashish. Ne segue un pestaggio messo in atto dal tunisino ai danni di un 35enne pakistano, è la mattina del 27 marzo e i tre responsabili vengono poi fermati dagli agenti della Polizia di Stato.

La movida del centro - Arriviamo a pochi giorni fa, quando a cronaca finisce la movida della Como "by night": arrestato per spaccio un 19enne di origini tunisine e denunciata la sua fidanzata comasca 21enne, finora incensurata, è venerdì 12 aprile. Pochi giorni dopo, il 16 aprile, stesso copione: la Squadra Mobile di Como ha arrestato, per spaccio della cosiddetta "droga dell’amore", un comasco di 27 anni e denunciato la sua fidanzata di 30 anni, anche lei comasca.

Il ticket come a Venezia - E in tutto questo, circa sei giorni fa, arriva l’intervista al Times del sindaco di Como Alessandro Rapinese, ripresa dal Tg della locale EspansioneTv, che ne riporta alcuni virgolettati. «Stiamo già discutendo l’ipotesi», avrebbe detto il primo cittadino, in riferimento all'introduzione di una tassa d'ingresso in città, in stile Venezia. Niente di più condivisibile, visto che il lungolago, specie nei weekend della bella stagione, viene preso letteralmente d'assalto: «300mila visitatori» in città, in un giorno di alta stagione.

Il biglietto da visita - Ma c'è un però. Sì, perché l'affascinante paragone con Venezia, che nei giorni di massima affluenza chiede un ticket di 5 euro all'ingresso, stride con una realtà, quella di Como che, stando ai recenti fatti di cronaca, sembra invece non considerare un altro tipo di biglietto, quello da visita. Che se fosse migliore, allora sì che la città avrebbe trovato il suo "ticket", capace di mettere tutti d’accordo, turisti e residenti.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE