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LOCARNO

Lutto nella storia del rock ticinese, addio a Roby Wezel dei mitici Nightbirds

Un ricordo del chitarrista, spentosi sabato, dalla voce dell'amico e compagno di band Eliano Galbiati: «Un vero signore»
Per gentile concessione di Eliano Galbiati
Lutto nella storia del rock ticinese, addio a Roby Wezel dei mitici Nightbirds
Un ricordo del chitarrista, spentosi sabato, dalla voce dell'amico e compagno di band Eliano Galbiati: «Un vero signore»
LOCARNO - Negli anni '60 anche il Ticino ha avuto i suoi Beatles, i locarnesi Nightbirds, fenomeno estemporaneo - ma apprezzatissimo dai cultori - degli indimenticabili anni del rock and roll. Di sabato la triste notizia del decesso di Roberto "Roby...

LOCARNO - Negli anni '60 anche il Ticino ha avuto i suoi Beatles, i locarnesi Nightbirds, fenomeno estemporaneo - ma apprezzatissimo dai cultori - degli indimenticabili anni del rock and roll.

Di sabato la triste notizia del decesso di Roberto "Roby" Wezel, membro fondatore e chitarra solista storica della band. Classe 1943, Wetzel, era da tempo malato.

«Era una persona umilissima e gentilissima, davvero un signore», lo ricorda il compagno di band e amico Eliano Galbiati che ha voluto condividere un suo ricordo con noi, «l'ho conosciuto nel 1964 al Bar Franco di Locarno, avevo questa gran voglia di fondare un gruppo rock e sapevo che lui suonava la chitarra, gliel'ho chiesto e ha subito accettato».

Da quel momento in poi inizia l'avventura dei Nightbirds che registreranno per Columbia/EMI e suoneranno da professionisti in tutta Europa fino all'inizio degli anni '70: «Abbiamo cominciato noi due da soli», ricorda Galbiati, «poi sono arrivati gli altri, il Charlie (De Marco, ndr.) al basso e William (Mazzoni) alla voce».

Terminata l'avventura di quegli anni, Wezel continuerà negli anni a rimanere attivo musicalmente: «Ha continuato a suonare e collaborare con tanti musicisti e formazioni, ha suonato anche il basso elettrico», conferma Galbiati che ricorda con piacere anche la reunion negli anni 2000, «solo negli ultimi tempi, a causa della malattia, non riusciva più a suonare ma la musica continuava ad ascoltarla sempre».

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