Dopo il racconto del tentato raggiro su un portale di vendita svizzero, arriva la testimonianza di chi invece è caduto nella trappola: «Sembrava così affidabile...»
LUGANO - Non sarebbe un caso isolato la tentata truffa su un portale di vendita svizzero che - come segnalato ieri da Tio - ha quasi gabbato un lettore del luganese. In quest'ultimo caso, però, l'acquirente ha annusato la fregatura troppo tardi, quando ormai aveva versato parte del denaro.
A tradire A.*, anche in questo caso, è stata la voglia di sport. Oggetto dell'inserzione, non più una air-bike, ma un vogatore. Anche qui il prezzo era allettante. «Nuovo costerebbe 1'000 franchi. Era offerto a 600», spiega la vittima del raggiro. «Ci siamo sentiti prima per e-mail, poi tramite Whatsapp. Mi ha detto di essere di Coira e di aver messo in vendita il vogatore perché non lo usava - racconta -. Mi ha garantito che l'avrebbe spedito previo pagamento anticipato. Alla fine ci siamo accordati con un anticipo prima della spedizione e il resto una volta arrivato l'attrezzo».
Versati i soldi A. attende: «Dopo una settimana nulla. Il venditore allora si fa di nuovo vivo e mi spiega di aver avuto dei problemi con la spedizione chiedendomi altro denaro. A quel punto capisco e mollo il colpo».
A stupire A. è l'accuratezza con la quale è stata progettata la finta vendita: «Questa persona mi ha inviato un iban, un indirizzo e persino un documento. Sembrava così affidabile... Io ho denunciato in Polizia, ma mi hanno detto che difficilmente rientrerò della cifra persa».
*nome noto alla redazione