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La Gioventù Biancoblu contro Gobbi: «Operazione spropositata e mai vista prima»

Il Consigliere di Stato viene accusato di aver «contribuito a far sprofondare il Ticino in un delirio securitario, frontiere chiuse, repressione per ogni voce dissidente»
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La Gioventù Biancoblu contro Gobbi: «Operazione spropositata e mai vista prima»
Il Consigliere di Stato viene accusato di aver «contribuito a far sprofondare il Ticino in un delirio securitario, frontiere chiuse, repressione per ogni voce dissidente»
AMBRÌ - La proposta del Consigliere di Stato Norman Gobbi volta a combattere l'hooliganismo in Ticino, e l'intervento che ha portato al fermo di 13 persone, mercoledì, non sono andati giù alla Gioventù Biancoblu ...

AMBRÌ - La proposta del Consigliere di Stato Norman Gobbi volta a combattere l'hooliganismo in Ticino, e l'intervento che ha portato al fermo di 13 persone, mercoledì, non sono andati giù alla Gioventù Biancoblu (tifoseria Ambrì).

«Con puntualità perlomeno sospetta, si avvera quella volontà repressiva di chi da anni lavora, con abilità e perseveranza, per imporre la tolleranza zero e l’annullamento del tifo organizzato ad Ambrì...», scrivono. «Sono entrati nelle dormienti abitazioni di 16 tifosi dell’HCAP, che venivano poi prelevati con una vettura ufficiale e portati nelle rispettive centrali da due agenti. In parecchi casi si è proceduto pure ad una perquisizione della casa (addirittura degli spazi comuni di fronte a genitori e/o parenti), dove sono stati requisiti oggetti di ogni specie: pullover, sciarpe, stickers, calendari e pochi oggetti pirotecnici. I telefoni sono stati sequestrati (e tre lo sono tuttora)», sottolineano i tifosi che lamentano «lo spavento e la preoccupazione delle figlie, delle compagne, delle mogli, delle madri e dei padri».

Un’operazione, quella denominata "Valascia", «mai vista sino ad oggi se non per questioni di omicidio, narcotraffico  e riciclaggio internazionale», aggiungono dalla Gioventù Biancoblu.

Per i tifosi sarebbero spropositate anche le accuse per sommossa, travisamento del viso, violenza, lancio di oggetti, legge sugli esplosivi. La GGB sottolinea quindi il proprio «legittimo dubbio di una precisa strategia, attuata dal Consigliere di Stato Norman Gobbi e dai suoi amici». 

Il Consigliere di Stato viene infatti accusato di aver «contribuito in modo determinante a far sprofondare il Ticino in un delirio securitario, fatto di concordati e leggi liberticidi, frontiere chiuse,repressione per ogni voce dissidente, volti all’instaurazione di uno stato di polizia preventivo, di cui la recentemente preannunciata (dallo stesso ministro Gobbi e dal capo della polizia cantonale Cocchi) modifica della legge sulla polizia (che introduce ad es. la custodia di polizia per 24 ore avulsa da qualsiasi controllo giudiziario di legittimità) è solo l’ultimo esempio».

La GBB prosegue con una lunghissima fila di domande volte a far luce su quanto accaduto in gennaio.

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