La due ruote, di discreto valore è risultata essere sprovvista di documenti,confezionata chissà dove e con pezzi di dubbia provenienza
GAGGIOLO - Ha cercato di esportare dal Ticino all'Italia una moto da competizione di dubbia provenienza. Ma gli è andata male. L'uomo, un italiano residente da qualche anno a San Pietro di Stabio, ha tentato il trasporto passando dal valico del Gaggiolo, una notte di qualche giorno fa. Peccato che i finanzieri abbiano voluto controllare il carico del furgoncino guidato dall'italiano. E subito sono emerse delle irregolarità che hanno impedito alla motocicletta di oltrepassare il confine.
La moto e i pezzi di ricambio erano infatti privi di qualsiasi documento e pertanto il funzionario dell’Agenzia delle Dogane ha proceduto al formale respingimento del furgone, peraltro intestato ad un cittadino albanese. Nello specifico la moto si presentava come un collage di vari pezzi. Il telaio apparteneva a una Honda radiata dai registri italiani anni fa per esportazione all'estero. Il resto, però, apparteneva a diverse moto, di altre marche. Insomma, una due ruote anche di discreto valore (i finanzieri hanno calcolato un totale di circa 20mila euro), confezionata chissà dove con pezzi di dubbia provenienza.
Intuendo che l'uomo avrebbe tentato l'ingresso in Italia attraverso un altro valico di frontiera, i finanzieri hanno immediatamente predisposto un più esteso monitoraggio della zona di confine. Come da previsioni, il furbetto ha pensato di eludere i controlli tentando il passaggio da un valico minore, non presidiato, come quello di Clivio. Ad attenderlo però vi era una pattuglia della Guardia di Finanza che, appostata nei pressi di una rotatoria subito dopo il valico, ha fermato il furgone e sottoposto a sequestro la moto, i vari pezzi di ricambio e gli accessori.
Indagini sono in corso anche sul versante ticinese per capire l'origine del motociclo e dei suoi componenti.