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Il dialetto ai tempi di Facebook, come lo usate?

Un ticinese indaga l’uso del dialetto della Svizzera italiana sui social network. "Il dialetto digitato con Facebook assume anche un carattere pubblico"
Ti Press
Il dialetto ai tempi di Facebook, come lo usate?
Un ticinese indaga l’uso del dialetto della Svizzera italiana sui social network. "Il dialetto digitato con Facebook assume anche un carattere pubblico"
BERNA - Lo si vede spesso, capita anche a chi il dialetto non lo parla: ci sono espressioni che, per immediatezza e ironia, vengono comodissime quando si è online. Un fenomeno che non può lasciare indifferenti i linguisti. Nic...

BERNA - Lo si vede spesso, capita anche a chi il dialetto non lo parla: ci sono espressioni che, per immediatezza e ironia, vengono comodissime quando si è online. Un fenomeno che non può lasciare indifferenti i linguisti. Nicola Ferretti, dottorando in Linguistica all’Università di Berna, se ne sta occupando per la sua tesi, all’interno del più ampio progetto “Sms communication in Switzerland” diretto dal professor Bruno Moretti. 

Non per forza brevi – All’inizio erano gli sms: i 160 caratteri più famosi del mondo. Poi con la tecnologia è evoluto anche ciò che utilizziamo per comunicare. Sistemi come WhatsApp o Messenger di Facebook hanno ampliato i confini della messaggistica. Tanto dal punto di vista dello spazio che dei contenuti: “Accanto a testi brevi, rapidi e concisi, spesso si osservano messaggi molto elaborati, pensati, divertenti e, a volte, in dialetto”, ci racconta Nicola Ferretti.

Dialetto digitale – Una lingua che pareva confinata all’interno delle valli e delle commedie dialettali, ha trovato tutto un altro campo di applicazione. “La mia ricerca vuole indagare la presenza del dialetto della Svizzera italiana nei nuovi mezzi di comunicazione”. Chissà. Forse non è solo l’inglese a conquistare forza grazie alla rivoluzione digitale. “Mi interessa capire quali sono le modalità d’uso, le forme e le strutture di questo dialetto digitato”. 

Privato e pubblico – “Se con sms, e-mail e WhatsApp si ha a che fare con comunicazioni di carattere privato – continua Ferretti – con Facebook viene introdotta una dimensione pubblica”. La domanda è quindi: usiamo il dialetto solo con parenti e amici o è diventata anche una lingua da vestire nel confronto aperto, nell’arena pubblica? 

Un sondaggio – Per completare la propria ricerca il linguista ticinese ha bisogno d’aiuto. “Ho sviluppato un sondaggio per comprendere l’effettiva ampiezza del fenomeno”, ci spiega. Un’inchiesta riservata ai soli dialettofoni? “No, anzi. Per avere dei risultati significativi è molto importante che partecipino anche le persone che non utilizzano il dialetto”. Potete partecipare al sondaggio all’indirizzo 15529.findmind.ch.

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