"Swatch, è ora di aumentare i salari ai tuoi dipendenti in Ticino"
Il commento del segretario di Unia, Enrico Borelli, all'utile record del leader mondiale dell'orologeria. In Ticino il gruppo di Bienne impiega circa 1.500 persone
BELLINZONA - Swatch continua a macinare record. Nel 2013 il leader mondiale dell'orologeria ha registrato un utile netto che sfiora i 2 miliardi di franchi. Sono 1,928 per la precisione. Il balzo è stato del 20,2%. Il volume di affari ha registrato un incremento dell'8,3%, a 8,817 miliardi, un altro primato.
A crescere fortemente è stato il comparto dell'orologeria e della gioelleria. L'aumento delle vendite è stato del 10%, con 8,1 miliardi di franchi.
1.500 occupati in Ticino - Gli effettivi l'anno scorso sono aumentati di 3.800 unità, di cui oltre 900 in Svizzera. A livello mondiale il gruppo dà lavoro a circa 33.600 persone. In Ticino gli occupati Swatch sono circa 1.500. A Genestrerio, in via Prella, la Distico SA, società della Swatch presente a Taverne, sta ampliando il suo centro di produzione, assemblaggio e distribuzione con un capannone di 11mila metri quadrati. Saranno tra le 200 e le 250 le persone impiegate, in parte attualmente occupate nello stabilimento di Taverne.
Ridistribuzione della ricchezza - La Swatch in Ticino impiega prevalentemente personale frontaliere e i livelli salariali sono giudicati insufficienti dalle organizzazioni sindacali. Il segretario di Unia, Enrico Borelli, ha ribadito oggi la necessità di introdurre il salario minimo, già in vigore in diversi stati europei, per combattere il fenomeno del dumping e ridistribuire redditi dignitosi che permettano ai ticinesi di poter affrontare l'alto costo della vita in Ticino e in Svizzera.
"Aumentare i salari" - Sui risultati record di Swatch, Enrico Borelli si è espresso così: "E' una notizia questa che dimostra che esistono tutti i presupposti per poter aumentar in modo considerevole i salari all'interno di questa azienda. Azienda, la Swatch, che registra un utile importante e che produce anche in Ticino. Si fregia del marchio "made in Switzerland", esporta i suoi prodotti in tutto il mondo e retribuisce salari che sono ampiamente insufficienti e precludono l'occupazione ai residenti. E' tempo e urge andare verso un salario minimo legale di 4.000 franchi mensili. E questo dato conferma che ci sono tutti i presupposti per poter andare in questa direzione".
"Via le aziende che vengono qui soltanto per non pagare il personale" - "Speriamo che il prossimo 18 maggio la popolazione svizzera capisca questa necessità - gli ha fatto eco Rolando Lepori, sindacalista di Unia che si occupa del settore dell'industria. "E' chiaro che 4.000 franchi, per un gruppo come Swatch, rappresentano una cifra sopportabilissima, anche perché, non dimentichiamoci, che i livelli salariali di Swatch in altri cantoni della Svizzera sono più alti rispetto al Ticino. I 4.000 franchi di salario minimo non mi preoccupano - ha ribadito Lepori. Anzi, rappresentano un tassello fondamentale per risollevare i livelli salariali in una regione come la nostra, già toccata dal dumping salariale. E permetterebbe di fare una scrematura di quelle aziende che sono qui soltanto perché possono pagare salari così bassi. Così facendo porremmo le basi per un'economia più solida e un'industria di qualità e renderemmo la vita difficile a quelli che vengono da noi per speculare e non pagare il personale".
Swatch ha buoni condizioni contrattuali - Come ci ha riferito Lepori nel settore "il minimo salariale applicato a partire da quest'anno è di 2.900 franchi, che diventeranno 3.000 a partire dal 1° luglio. I salari del gruppo Swatch sono un po' più alti rispetto ai minimi in vigore: circa 200-250 franchi in più. Il minimo salariale si applica alle nuove entrate. La Swatch è sottoposta al contratto collettivo di lavoro nazionale e, a livello contrattuale, le condizioni sono ottime: i dipendenti possono godere di 5 settimane di vacanza, mentre gli apprendisti fino a 7 settimane, possono beneficiare di una forma di pensionamento anticipato, ai delegati sindacali è riconosciuto il diritto di tutela e di protezione. Inoltre, se l'azienda vuole introdurre l'orario flessibile deve prima negoziare con il sindacato".
