"I letti erano separati e in camere multiple"

Il racconto di Fredi Gmür, responsabile dell’ostello in cui il 26enne malcantonese sospettato del sequestro di una ragazzina bresciana ha prenotato due stanze
FIGINO – Una camera multipla nella sezione femminile, con ben 12 letti. È qui che avrebbe dovuto dormire la 12enne bresciana rapita la scorsa settimana da un 26enne del Malcantone, nel frattempo finito in manette. A testimoniarlo è Fredi Gmür, direttore della catena di alberghi a cui fa capo anche l’ostello della gioventù di Figino, il luogo dove l’indagato aveva prenotato due letti. “Due letti separati – puntualizza Gmür – e in due sezioni differenti. Uno in quella maschile e uno in quella femminile”.
Vite disagiate - Sulla vicenda del sequestro della ragazzina stanno scorrendo fiumi di parole. C’è chi parla di fuga d’amore, chi di una rete di pedofili pronti ad adescare le giovani vittime sui social network. E c’è pure chi fa riferimento a un sequestro organizzato, soprattutto dopo l’arresto di una seconda persona, una 23enne del luganese, presunta complice del protagonista principale dei fatti.
“Noi volevamo solo aiutare una ragazzina in difficoltà, che non si trovava più bene a casa sua”, avrebbe dichiarato a più riprese il 26enne. Quello che è certo è che gli inquirenti nel suo appartamento, condiviso con la moglie, hanno trovato una situazione precaria. Piuttosto disagiata. Come avrebbe potuto una persona in queste condizioni prendersi cura di una bambina in difficoltà?
Rete di pedofili - Difficile per ora trovare risposte concrete. La pista della pedofilia? È complessa, e le interpretazioni, a volte fantasiose, che arrivano dai media italiani non aiutano a farsi un’idea chiara dell’accaduto. C’è un dettaglio che, tuttavia, non torna. E a evidenziarlo sono le parole di Gmür. “Da noi – spiega – è stata fatta una prenotazione per due persone. Per un uomo in una camera maschile con 10 letti nell’edificio Casa Rustica e per una ragazza in una camera femminile da 12 letti nello stabile principale”.
Le foto - Dalle immagini fornite da Gmür si capisce che le stanze non rappresentano certo il massimo della discrezione. “Assieme alla ragazza avrebbero potuto dormire altre persone. La stessa cosa si può dire per il 26enne”, assicura il direttore. Le reali intenzioni del 26enne malcantonese per ora restano avvolte nel mistero. E intanto questa sera il caso approda alla trasmissione “Chi l’ha visto?”




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